Coronavirus, Bonetti: “Minori, famiglie e donne al centro della ripartenza”

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Intervistata dall'agenzia Dire, la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti illustra le misure del governo per la ripartenza Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “La riprogrammazione della gestione dell’emergenza e della ripartenza deve avere al centro il benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti” dice Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunita’ e la Famiglia intervistata dall’agenzia Dire.

“Ho voluto convocare l’Osservatorio per l’infanzia e’ l’adolescenza proprio come segnale politico di riattivazione di un organismo istituzionale che si mettesse al servizio del Paese per potermi aiutare sia nel monitoraggio della situazione che coinvolge la vita dei bambini e degli adolescenti ma anche dare indirizzi rispetto a quelle criticita’ che si stanno evidenziando”.

Per la ministra Bonetti “innanzitutto c’e’ un tema che riguarda la poverta’ materiale ed educativa che gia’ colpisce molti bambini e adolescenti e che inevitabilmente rischia, a seguito di questa emergenza, di aggravarsi; dobbiamo individuare quei processi degenerativi di impoverimento di questa parte della nostra comunita’ e quindi mettere rimedio. E’ evidente che la chiusura delle scuole ha fatto si’ che le famiglie diventassero il luogo educante principale della vita dei bambini”.

“Sappiamo anche dai dati Istat- sottolinea Bonetti– quanto gran parte della popolazione minorile non si trova ne’ con sufficienti strumenti cognitivi e materiali per affrontare la didattica a distanza, ne’ con spazi abitativi; quindi e’ chiaro che la riprogrammazione della gestione dell’emergenza e della ripartenza deve avere al centro il benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti”.

Un assegno mensile per ciascun figlio e piu’ giorni di congedo straordinario. Sono le proposte che la ministra per le Pari opportunita’ e la Famiglia, Elena Bonetti, chiede al governo di introdurre nel prossimo decreto di aprile che si occupera’ di famiglia e minori.

In una intervista all’agenzia Dire, Bonetti spiega: “Ho chiesto di introdurre una misura straordinaria di sostegno alle famiglie: un assegno mensile per tutti i figli almeno fino all’eta’ di 14 anni. La mia proposta e’ di estendere l’assegno destinato solo ai nuovi nati nel 2020. Un assegno da 160 euro al mese per nuclei familiari con meno di 7mila euro di Isee; 120 euro tra i 7 e i 40mila di Isee e 80 euro per i nuclei sopra i 40mila euro di Isee. Cifre corrisposte mensilmente per ciascun figlio del nucleo familiare”.

Per Bonetti “e’ importante riconoscere il valore straordinario che stanno mettendo in campo le famiglie del nostro Paese in questo momento”, anche perche’ “le famiglie possono essere soggetti potenzialmente fragili nel prosieguo dell’emergenza quindi vanno sostenute economicamente e si devono mettere in campo strumenti che permettano alle stesse famiglie di fare fronte a una nuova rete sociale che deve essere attivata e della quale saranno soggetti protagonisti sia nell’azione educativa verso i bambini e gli adolescenti ma anche piu’ in generale a servizio dell’intera collettivita’”.

Poi, c’e’ un’altra proposta: “Aumentare i giorni di congedo straordinario per poter permettere alle famiglie di avere la disponibilita’ di assentarsi dal lavoro e fare un’esperienza di cura e custodia educativa nei confronti dei bambini che rimangono a casa. Ci sara’ anche una richiesta che riguarda il contrasto alla poverta’ minorile e quindi un incentivo dei fondi presso il mio dipartimento, un ulteriore aumento delle risorse disponibili con questo focus specifico”, conclude Bonetti.

Una app, un numero di telefono e anche alloggi repereriti dalle prefetture per accogliere donne che denunciano violenze casalinghe: “Lo Stato c’e’ ed e’ al fianco delle donne vittime di violenza”. Lo assicura Elena Bonetti, ministra delle Pari opportunita’ e della Famiglia.

In una intervista all’agenzia Dire, Bonetti racconta: “Da subito ci siamo mossi nella direzione di garantire il servizio rivolto alle donne vittime di violenza e quindi grazie alla grande generosita’ e al lavoro straordinario che fa la rete dei centri antiviolenza delle case rifugio a livello territoriale abbiamo potuto garantire alle donne di avere comunque una comunita’ cui rivolgersi e a cui chiedere aiuto. C’e’ stata da subito una campagna informativa che ha detto alle donne che non sono sole neanche in questo momento in cui abbiamo detto di rimanere in casa. Abbiamo subito affermato che la porta per uscire dalla violenza la si puo’ sempre aprire e c’e’ uno Stato a cui rivolgersi”.

Come? “Abbiamo diffuso il numero 1522 e alternativamente c’e’ una app che in questo momento di reclusione puo’ essere piu’ semplice: un lavoro in sinergia col ministero dell’Interno per incentivare la app Youpol che parla direttamente alle questure e puo’ essere utilizzata per le denunce delle violenze domestiche”.

“Accanto a questo- prosegue Bonetti– c’e’ un tema di sostegno fattivo alla rete dei centri antiviolenza: abbiamo sbloccato l’erogazione dei fondi 2019 alle regioni, 30 milioni di euro che ho chiesto vengano erogati il prima possibile a sostegno dell’attivita’ che i centri svolgono. Sempre nell’ambito delle informazioni ricordo un accordo recente del primo aprile con l’ordine dei farmacisti e Federfarma e Assofarma che favorisce un’informazione sul numero 1522 attraverso le farmacie”.

Ancora: “Importantissima anche l’iniziativa fatta con la ministra Lamorgese che ha interessato le prefetture per reperire alloggi per quelle donne che devono essere allontanate da casa per la loro sicurezza o quella dei loro figli e che necessitano isolamento per le questioni sanitarie di cui siamo tutti oggetto per la gestione dell’epidemia. In questo caso abbiamo stanziato ulteriori risorse a livello del ministero grazie alla commissione anti-femminicidio del Senato che si e’ fatta carico di queste problematiche”

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