Coronavirus, Borgomeo: “Estendere il reddito di cittadinanza a tutto il sud”

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Questa la proposta di Carlo Borgomeo, presidente della 'Fondazione con il Sud', intervistato dall'agenzia Dire. Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – “Sarebbe piu’ semplice e piu’ rapido estendere il reddito di cittadinanza e con l’occasione depurarlo dell’accessorio, che era gia’ complesso prima e ora e’ del tutto inutile, di usare il reddito di cittadinanza come strumento per avviamento al lavoro. Chiamiamolo per quello che e’: uno strumento di assistenza a chi non dispone di alcun reddito“. Questa la proposta di Carlo Borgomeo, presidente della ‘Fondazione con il Sud’, intervistato dall’agenzia Dire.

Il Mezzogiorno e’ relativamente meno colpito da questa crisi sanitaria terribile, questo e’ un dato che non dobbiamo dimenticare. Tuttavia- osserva- dal punto di vista delle conseguenze economiche e sociali probabilmente paghera’ un prezzo piu’ alto, perche’ c’e’ una situazione preesistente di fragilita’”.

Per la Fondazione quindi “occorre assolutamente intervenire sulle fasce piu’ deboli: al sud c’e’ una platea di lavoratori sommersi che e’ impressionante e sono poco frequenti le famiglie in cui c’e’ piu’ di un reddito, quindi rispetto a tanti interventi che ci sono la cosa piu’ semplice- ribadisce Borgomeo– sarebbe l’estensione del reddito di cittadinanza”.

“ECCO COME SOSTENERE IL TERZO SETTORE AL SUD”

Usare i fondi strutturali per sostenere il terzo settore cosi’ fortemente impegnato nell’emergenza coronavirus. Lo chiede Carlo Borgomeo, presidente della ‘Fondazione con il Sud’, che in un’intervista alla ‘Dire’, spiega: “Ho chiesto al ministro per il Sud e la coesione territoriale Provenzano di valutare di utilizzare i fondi strutturali, che come noto al Sud non sono sempre spesi velocemente e a volte neanche ben. La sua prima reazione e’ stata positiva e i suoi uffici stanno valutando questa ipotesi. Teniamo anche presente che le realta’ sociali hanno anche un forte impatto occupazionale“.

Per la Fondazione sostenere il terzo settore ha una “motivazione di emergenza e una di prospettiva. Di emergenza perche’ in questa fase difficilissima continuano ad arrivare notizie che ci raccontano di un terzo settore che, in molti angoli del Mezzogiorno, riesce ad erogare servizi anche in condizioni proibitive, come tenendo conto del distanziamento sociale, che e’ terribile per chi fa un mestiere di prossimita’. Quindi questo settore va aiutato e poi soprattutto penso alla prospettiva: alla fine di questa crisi restera’ un deserto, se non teniamo in piedi organizzazioni serie e forti che hanno un radicamento sul territorio”.

Borgomeo sottolinea come sia importante tenere in piedi il terzo settore “anche rivedendo una serie di meccanismi che sono giusti in tempi normali, come i bandi con la valutazione dei progetti. Ora- e’ il suo appello- scegliamo le organizzazioni piu’ serie e radicate sul territorio, che hanno maggiori tradizioni ed esperienze e sosteniamole senza chiedere loro di fare progetti, ma in quanto tali, perche’ c’e’ un interesse generale a che sopravvivano e che si rafforzino”.

“EMERGENZA VIOLENZA SULLE DONNE, CALANO LE DENUNCE”

“Questa situazione di distanziamento sociale che interessa tutti noi ha delle situazioni paradossali”. Lo sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della ‘Fondazione con il Sud’, che in un’intervista alla Dire, porta all’attenzione situazioni come “il carcere, i senza fissa dimora che non hanno una casa in cui restare e poi ci sono situazioni abitative di congestione, come nel basso napoletano, dove stare a casa significa vivere in una condizione impossibile perche’ ci sono posti in cui si entra solo per dormire, dove non c’e’ posto per tutti”.

Nell’ambito di queste situazioni “emergenziali dentro l’emergenza- continua Borgomeo– ci siamo accorti che calano le denunce di violenza delle donne, un fenomeno che ci e’ stato segnalato nell’ambito di progetti di prevenzione contro la violenza delle donne, che, costrette dentro casa, non riescono neanche a segnalare le situazioni di disagio. Allora abbiamo preso una iniziativa che sta dando qualche risultato interessante, insieme a una rete con altri soggetti che si occupano di questo tema terribile, e abbiamo reso piu’ semplice la possibilita’ di segnalare le situazioni di disagio“.

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