Coronavirus, collaboratrice sportiva: “Fatta domanda, ma nessuna certezza su bonus”

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Insegnante danza e pilates: "No a 'gara' e tetto compensi 10mila euro Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Se ad autonomi, partite Iva, artigiani, commercianti, Co.co.co. e professionisti e’ stata risparmiata la corsa alla domanda sul sito dell’Inps per ottenere il bonus di 600 euro, per i collaboratori sportivi, da oggi alle 14, e’ iniziata ufficialmente la gara agonistica piu’ importante di sempre: praticamente un click day. Fondamentale, quindi, arrivare primi sul portale Sport e Salute per ricevere l’indennita’ di 600 euro destinati a coprire il mese di marzo, che sara’ assegnata prioritariamente ai collaboratori sportivi che nel 2019 hanno percepito compensi inferiori ai 10mila euro. A criticare la misura del Governo, contenuta nel decreto emanato ieri dal ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, e’ Federica F., 44 anni, insegnante di danza classica e moderna e di pilates in ben cinque palestre, scuole di danza e associazioni sportive dilettantistiche del centro di Roma.

“Si tratta di una somma di 50 milioni di euro che, se divisa per i 600 euro del bonus, andra’ a coprire circa 83mila persone, ma siamo molti di piu’– dichiara all’agenzia di stampa Dire la sportiva– La cosa che ci ha stupito e scandalizzato di piu’ e’ che sara’ data priorita’ alle persone che nel 2019 non hanno percepito compensi superiori complessivamente ai 10mila euro. Questo significa che sara’ data la priorita’ a chi prende 2-300 euro al mese e non vive di questo lavoro. Mentre chi, come me, vive di questo lavoro sara’ scartato a priori”. Il timore e’ che la coperta sia troppo corta, perche’ “solo l’eventuale residuo sara’ assegnato a chi guadagna in un anno piu’ di 10mila euro. Normalmente- spiega Federica- se fai cinque-sei ore di lavoro al giorno prendi almeno 1.500 euro, un totale di 15mila euro annui. Molti li superano di poco, magari arrivano a 12mila. Non parliamo certo di 30mila euro l’anno”. In piu’, continua l’insegnante di danza, “dobbiamo anche fare la ‘gara’ per averli”.

LA GARA

Ma in cosa consiste questa ‘gara’? Si tratta di inviare un sms con il proprio codice fiscale ad un numero apparso sul portale sportesalute.eu (339.9940875) e di aspettare il codice di prenotazione, assieme all’indicazione del giorno e dell’ora in cui sara’ possibile collegarsi alla piattaforma per compilare la domanda e inviare la documentazione. “Io ho appuntamento domani dalle 10.30 alle 11- racconta alla Dire Federica F.- ho gia’ tutti i moduli pronti. Possiamo presentare solo uno dei contratti e dobbiamo autocertificare sulla base dei Cud il totale guadagnato nel 2019. Rispettero’ il mio appuntamento- dice- ma so gia’ che domani faro’ una domanda con la certezza che non ricevero’ alcun contributo. Non stiamo lavorando dall’8 marzo e da quella data non percepiamo alcun compenso- sottolinea l’insegnante- Lavoriamo con contratti di collaborazione e non siamo inquadrati all’Inps. Non siamo una categoria che ha alle spalle qualcuno che possa garantirci rispetto e diritti. E in questa situazione, grave per tutto il Paese, siamo l’ultima ruota del carro”.

Ad essere andati in fumo per ora non sono solo i guadagni di marzo e aprile, ma anche le spese “che molti di noi avevano effettuato per gli acquisti o per pagare il teatro per i saggi di fine anno”. Ma c’e’ un’altra incognita: “Probabilmente saremo tra gli ultimi a riaprire– spiega l’insegnante di pilates- Se le palestre non riapriranno spero ci venga data la possibilita’ di accedere alla disoccupazione. Ma se riceviamo questo contributo di 600 euro potremo fare la domanda? È tutto incerto, siamo in bilico”. I

l punto, per Federica, e’ che “come lavoratori non siamo considerati”. Per questo chiediamo “rispetto e una giusta remunerazione basata sulla nostra professionalita’, non l’elemosina. La cifra stanziata per marzo- denuncia- doveva essere almeno il doppio e il criterio di priorita’ non doveva essere quello dei compensi non superiori ai 10mila euro. Ci sono persone che non ne hanno bisogno, i controlli vanno fatti non sul guadagno dell’anno precedente, ma anche su stato di famiglia, proprieta’ e conti correnti”. Una misura piu’ equa, per la sportiva, “potrebbe essere dare una somma pari al 30-50% dello stipendio ai collaboratori sportivi fino a quando le strutture non riapriranno. Non siamo venali- conclude l’insegnante di danza e pilates- Stiamo facendo le lezioni di danza online gratuite perche’ ci fa piacere che i bambini siano felici, sono momenti di gioia per noi e per loro, i genitori ci ringraziano. Vogliamo solo rispetto e considerazione”, conclude

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