Coronavirus, da Aimac il vademecum per i lavoratori con il cancro

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Elisabetta Iannelli, avvocata e vicepresidente AIMaC- Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici- ha lavorato ad un vademecum rivolto ai malati di cancro e ai loro caregiver Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Con il Decreto Legge ‘Cura Italia’ del 17 marzo 2020, il Governo ha emanato una serie di misure straordinarie di sostegno all’economia e alle famiglie messe in difficolta’ dall’emergenza Coronavirus. A partire da quelle adottate a sostegno dei lavoratori, Elisabetta Iannelli, avvocata e vicepresidente AIMaC- Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici- ha lavorato ad un vademecum rivolto ai malati di cancro e ai loro caregiver, che possa sciogliere dubbi e creare una visione d’insieme sui propri diritti in materia di lavoro.

“Chi infatti, a causa del cancro o di altre gravi patologie croniche o che peggiorano in fretta e delle terapie seguite, si trovi in una condizione maggiore di fragilita’ e rischio ha diritto ad alcune misure straordinarie. Per le persone malate di cancro, mantenere il lavoro non e’ solo un’esigenza economica, ma spesso e’ una necessita’ di vitale importanza poiche’ continuare a lavorare anche dopo la diagnosi aiuta a recuperare quella normalita’ che sembra essere perduta. Il lavoro e’ terapeutico, e’ vita, e’ dignita’ della persona, significa non pensare continuamente al tumore”.

In condizioni normali, questi sono gli strumenti di tutela del posto di lavoro che consentono di assentarsi anche per periodi prolungati, senza perdere la retribuzione o comunque limitando la riduzione:

– permessi lavorativi retribuiti, che prevedono per il lavoratore, con uno stato di handicap in situazione di gravita’, 3 giorni al mese o 2 ore al giorno;

– congedo retribuito per cure mediche connesse all’invalidita’– 30 giorni all’anno- con invalidita’ superiore al 50%; giorni di assenza per terapie salvavita.

Anche per i caregiver esistono dei benefici: se il malato da assistere ha un handicap grave, il lavoratore caregiver puo’ assentarsi dal lavoro senza perdere la retribuzione usufruendo di 3 giorni/mese di permessi lavorativi o del congedo straordinario straordinario retribuito, continuativo o frazionato, fino a un massimo di 2 anni nel corso dell’intera vita lavorativa.

Infine, da una legge del 2015 i lavoratori possono cedere giornate di ferie o riposo ‘solidali’ ai colleghi di lavoro in difficolta’, in modo da consentire loro di assistere figli minori che- per particolari condizioni di salute- necessitano di cure costanti o per altre situazioni di necessita’, per ‘gravi e comprovati motivi documentabili’.

Con il Decreto Legge ‘Cura Italia’, invece, fondamentalmente gli intenti sono tre: promuovere la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie; limitare le riunioni e preferire le modalita’ di collegamento da remoto; utilizzare, per le attivita’ non sospese e dove possibile, la modalita’ di lavoro agile (smart working).

Per quanto riguarda la possibilita’ di svolgere il proprio lavoro in modalita’ smart, il lavoratore in condizioni di fragilita’ a causa del cancro o di altre gravi patologie o dei trattamenti terapeutici, “puo’ chiedere al datore di farlo da casa o da altro luogo diverso dalla sede fisica di lavoro, in maniera piu’ semplice e senza una particolare formalizzazione. L’unico obbligo che rimane e’ comunque quello di informare l’Inail, anche per via telematica.

Nel DL Cura Italia e’ pero’ aggiunta un’ulteriore norma che sancisce, fino al 30 aprile 2020, per i lavoratori in stato di handicap grave o che assistano un familiare con handicap dello stesso tipo, il diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalita’ agile a condizione che tale modalita’ sia compatibile con le caratteristiche della prestazione, cosi’ come, escluse situazioni di handicap grave, la possibilita’ per i lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacita’ lavorativa, la priorita’ rispetto ad altri colleghi di poter lavorare in modo ‘smart’“, spiega Iannelli nel vademecum di Aimac.

In riferimento poi ai giorni di permesso retribuito ex lege 104/1992, il DL Cura Italia prolunga la durata di questi ultimi, per i lavoratori con handicap grave e per i lavoratori che assistono familiari con handicap in condizione di gravita’, che aumentano di 12 giorni, fruibili a scelta nei mesi di marzo o aprile 2020 per un totale nei due mesi di 18 giorni anziche’ 6 (3 di marzo e 3 di aprile).

Per quanto riguarda i caregiver, “potrebbero trovarsi nella condizione di doversi assentare dal lavoro anche per evitare il contagio da Covid-19 o di rischiare di essere portatori sani del virus. In questo caso- si legge sempre nel documento AIMaC- la legge prevede diversi strumenti giuridici che possono agevolare il compito di assistenza”.

Per le assenze da malattia o rischio da Coronavirus, esiste anche una tutela specifica per i lavoratori con patologie oncologiche. Per i dipendenti privati, con grave handicap, e’ stata estesa la tutela prevista in favore dei lavoratori del pubblico impiego, che stabilisce che il periodo trascorso in quarantena e’ equiparato a malattia ai fini del trattamento economico e non e’ computabile ai fini del periodo di comporto (periodo di assenza per malattia durante il quale il lavoratore non puo’ essere licenziato per eccesso di morbilita’).

Inoltre, per i malati oncologici e’ prevista una specifica tutela poiche’, fino al 30 aprile, per i lavoratori dipendenti pubblici o privati, “il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle competenti autorita’ sanitarie, sara’ equiparato a ricovero ospedaliero e quindi alla malattia, nel caso di: handicap grave; handicap non grave ma con certificazione rilasciata dai competenti organi medico legali, attestante una condizione di rischio derivante da: immunodepressione, esiti da patologie oncologiche, svolgimento di relative terapie salvavita”, spiega ancora la vicepresidente di AIMaC.

Altre misure sono dedicate poi ai liberi professionisti e Co.co.co., con una minima tutela economica per alcune categorie di lavoratori con partita IVA (liberi professionisti e Co.co.co., iscritti alla gestione separata Inps alla data del 23/2/2020) ai quali e’ riconosciuta per il mese di marzo un’indennita’ pari a 600 euro, erogata dall’Inps a seguito di domanda da parte degli interessati.

Sono inoltre sospesi i licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo per 60 giorni dall’entrata in vigore del DL Cura Italia ovvero dal 17 marzo 2020, e anche le procedure relative ai licenziamenti collettivi avviate dopo il 23 febbraio 2020. Il vademecum pubblicato da AIMaC e’ scaricabile qui.

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