Coronavirus, De Cristofaro: “La scuola si conferma la spina dorsale del paese”
- Nicola Perrone
- 23/03/2020
- Politica
- segreteria.direzione@dire.it
"La didattica digitale non potra' mai sostituire la scuola fisica, tuttavia consente di poter andare avanti, e di non interrompere il percorso formativo" Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “Quella che stiamo vivendo e’ una situazione che non ha precedenti, nemmeno in tempo di guerra. Poi non riguarda solo il nostro Paese, si parla di circa un miliardo e mezzo di ragazzi nel mondo che non stanno andando a scuola. E la scuola, nonostante le difficolta’, reagisce dimostrando ancora una volta di essere una grande infrastruttura civile, spina dorsale del Paese”. Cosi’ Giuseppe De Cristofaro, Sottosegretario all’Istruzione, nella videointervista all’agenzia Dire.
“Inoltre- ha aggiunto- stiamo portando avanti la didattica digitale, che non potra’ mai sostituire la scuola fisica che e’ soprattutto socialita’, contatto, cose irrinunciabili alle quali speriamo di poter tornare quanto prima. La didattica digitale tuttavia consente di poter andare avanti, e di non interrompere il percorso formativo”.
“Dal momento quindi che il nostro compito e’ quello di garantire il diritto allo studio a tutti, stiamo lavorando in queste ore per risolvere i problemi per quegli studenti che in alcune zone del nostro paese, stanno riscontrando delle difficolta’”, ha proseguito De Cristofaro.
Per il sottosegretario, pero’, “la didattica a distanza e la didattica digitale, sono due cose diverse. Per come la concepisco io la didattica digitale va fatta in classe, per questo abbiamo oggi l’opportunita’ di immaginarla anche per il futuro. Mi piacerebbe molto, una volta finita l’emergenza sanitaria, che in classe vengano utilizzate le tecnologie piu’ innovative. Tuttavia, non deve passare il messaggio che la didattica digitale possa essere sostitutiva di quella normale”.
“Le critiche dei sindacati sulla didattica a distanza? Hanno ragione- ha detto ancora- nel chiedere di essere informati, e di concordare con loro le misure da mettere in atto. Perche’ e’ bene in una situazione eccezionale come questa, condividere il piu’ possibile ogni passaggio e ogni scelta”.
Ora, ha continuato, “e’ prioritario fare due cose: dare a tutti gli studenti gli strumenti necessari per portare avanti la didattica a distanza, e capire come recuperare quel senso di socialita’ che dopo l’emergenza potrebbe essersi un po’ perso. Ma soprattutto, spero che i nostri docenti, ai quali va il mio piu’ grande ringraziamento, non si stiano limitando a mandare i compiti ma stiano cercando di far ‘vivere’ davvero questa situazione, che sta vivendo il nostro Paese, anche attraverso la discussione. Questo e’ un modo per eludere la paura e per tenersi, virtualmente, per mano”.
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