Coronavirus, Fontana liquida i sindaci: “Noi seguiamo la scienza, voi fomentate polemiche”
Il presidente della Lombardia diffonfe un comunicato al vetriolo contro i sindaci di centrosinistra Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
MILANO – “Agiremo solo nella direzione che ci indica la scienza e non sugli umori o le sparate di sindaci che non perdono l’occasione per fomentare la polemica”. Sembra davvero finita in Lombardia la tregua politica sull’emergenza coronavirus. A un quarto d’ora dalla conferenza stampa quotidiana Attilio Fontana diffonde una nota al vetriolo contro i sette sindaci di centrosinistra, capitanati da Beppe Sala, che ieri hanno attaccato la Regione su mascherine, tamponi e gestione dalla pandemia nelle Rsa per anziani.
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Il tono del governatore e’ perentorio in ogni passaggio, sia quando parla di “tamponi inaffidabili sul mercato che creano false speranze”, sia quando rinfaccia direttamente a Sala, chiamato per nome e cognome, che le Rsa “o sono private o ‘comunali’. Noi, per quanto possibile, siamo intervenuti e interveniamo. Spero che anche i Comuni abbiano incalzato i gestori e il Governo per dotarli di quanto necessario per metterle in sicurezza. Queste cose i sindaci le conoscono da settimane. Fingono di ignorarle evidentemente per calcolo politico”.
E dunque- affonda il governatore- “noi non possiamo perdere continuamente tempo e sottrarlo alla attivita’ prioritaria” di gestione della crisi.
Fontana non scala le marce neanche sull’accusa piu’ insidiosa dei sindaci. Quella di farsi dettare la linea dal Veneto sui tamponi agli asintomatici, una mossa di contrattacco epidemiogico che permetterebbe di mappare gli immuni e sicuramente i contagiosi, se si rivelasse la Covid una malattia che non immunizza chi l’ha contratta.
“Sul tema dei test ‘rapidi’ ho piu’ volte ribadito che stiamo verificando il valore effettivo di queste procedure“, scrive Fontana.
“Un modo di agire che necessita di un lasso di tempo tale da rendere i risultati solidi, a fronte delle molte perplessita’ sollevate dalla comunita’ scientifica. Le nostre indagini- concede comunque il presidente lombardo- sono in fase di conclusione e speriamo di avere una risposta nelle prossime ore“.
Sulle mascherine Fontana ribalta poi come da giorni le accuse su governo e Protezione civile. “Per quanto riguarda invece mascherine e gli altri presidi siamo stati e continueremo ad essere i primi a segnalare il fatto che la Protezione civile nazionale, cui spetta il compito di gestire l’emergenza e garantire questi materiali, sia per buona parte inadempiente. Oltre a cio’ la burocrazia di Roma ci impedisce di utilizzare le mascherine prodotte in Lombardia gia’ ritenute conformi dal Politecnico di Milano”.
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