Coronavirus, in Bangladesh aiuti alle lavoratrici del sesso

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La chiusura delle case chiuse mette a rischio le 100mila donne impiegate nel settore. Al via un piano d'emergenza per distribuire cibo e altri prodotti di prima necessità Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – In Bangladesh, per limitare i contagi di Covid-19, il governo di Dhaka ha disposto la chiusura di varie attività non essenziali tra cui, a partire da ieri, anche le case chiuse.

100MILA DISOCCUPATE PER LO STOP ALLE CASE CHIUSE

Una scelta che mette a rischio le 100mila donne impiegate nel settore, insieme alle loro famiglie, che perdono così la propria fonte di reddito. Consapevole della situazione, le autorità hanno quindi varato un piano d’emergenza per distribuire cibo e altri prodotti di prima necessità.

Chiuso anche uno tra i bordelli più grandi del Paese, quello di Goalanda, nell’interland della capitale. Qui sono impiegate circa 1.800 lavoratrici, come ha spiegato uno degli amministratori locali, Rubayet Hayat: “Abbiamo chiesto 30 chili di riso e 2mila taka (circa 25 euro) per ciascuna di loro. L’approvazione è arrivata e speriamo che i fondi partano entro la fine di questa settimana”.

IN DEBITO PER IL PROPRIO RISCATTO

Nell’attesa molte donne già fanno però i conti con la mancanza di risorse. “Non guadagniamo molto, giusto il necessario per sopravvivere ogni giorno e la maggior parte di noi è in debito” ha spiegato una delle donne impiegate a Goalanda. La maggior parte delle ragazze è infatti stata acquistata dai proprietari dei bordelli, a cui le lavoratrici devono il denaro per il proprio riscatto oltre a quello per il vitto e l’alloggio.

SESSO E NORME IGIENICHE

“Cosa succederà se le cose non miglioreranno?” continua la giovane. Nel Paese asiatico si contano 88 casi di contagio e nove persone decedute con coronavirus. Su 160 milioni di abitanti, una larga fetta della popolazione vive in contesti poveri dove rispettare le norme igienico-sanitarie è difficile.

Il sesso a pagamento è una pratica diffusa che rischia di moltiplicare i contagi. Un problema consiste nella mancanza di igiene nei bordelli e nell’assenza dispositivi di protezione, come avvertono associazioni o centri medici del Paese.

A loro fanno eco le parole di Zulfekar Ali, medico responsabile dell’ospedale benefico Gonoshasthaya Kendra, situato nel distretto del Goalanda: “Il bordello si trova in una zona davvero sporca. All’interno, le stanze sono minuscole. I proprietari della casa le hanno costruite così proprio per ottenere maggiori profitti. E nella stessa stanza le ragazze lavorano, trascorrono il tempo libero, spesso cucinano. Molti servizi igienici sono condivisi da tante persone”.

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