Coronavirus, in Puglia al via sperimentazione con il plasma dei pazienti guariti

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"La battaglia contro il virus passa così dalla difesa e dalla prevenzione, all'attacco, attraverso la ricerca", dichiara il presidente della Regione, Michele Emiliano Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

BARI – Parte anche in Puglia la sperimentazione per l’immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19 grazie alla collaborazione con l’Università di Padova. Lo staff dell’istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata sta completando gli iter organizzativi necessari all’esecuzione del test ed entro poche settimane anche la Puglia potrà contare di un laboratorio per la sperimentazione sul proprio territorio. In base a una prima stima fornita dal centro regionale sangue ci sono già 50 pazienti guariti che sono potenziali donatori perchè potrebbero avere le caratteristiche richieste dal protocollo che non si limita a individuare un solo ospedale ma tutti quelli inseriti nella rete ospedaliera Covid.

La battaglia contro il virus passa così dalla difesa e dalla prevenzione, all’attacco, attraverso la ricerca”, dichiara il presidente della Regione, Michele Emiliano ed evidenzia: “In Italia sono pochissimi i laboratori per la determinazione del titolo di anticorpi neutralizzanti: ci stiamo attrezzando per avere a Foggia con l’Istituto zooprofilattico tutto il necessario per fare rete con altre eccellenze italiane”.

La terapia con il plasma, già utilizzata per Ebola e Sars, è una immunoterapia passiva sperimentale – spiega Angelo Ostuni, direttore dell’Unita’ operativa di Medicina trasfusionale del Policlinico di Bari – e consiste nella somministrazione al paziente degli anticorpi presenti nel plasma dei pazienti guariti. Le unità operative di Malattie infettive e Medicina interna del Policlinico di Bari ci hanno già trasmesso un elenco di pazienti guariti che stiamo contattando per fare lo screening iniziale pre-donazione. Sulla base della valutazione anamnestica potremo individuare gli idonei alla donazione del plasma – continua -. Per l’applicazione terapeutica, prevista in pazienti con malattia di grado moderato e severo si farà riferimento ai reparti clinici di Rianimazione e Pneumologia”.

“Pur comprendendo la volontà dei pazienti guariti dal Covid di cancellare l’esperienza vissuta, la donazione del proprio plasma – sottolinea Vito Montanaro, capo del dipartimento Politiche della salute – può aiutare a guardare al futuro con ottimismo, nella consapevolezza di aver aiutato chi ancora sta soffrendo”.

“Firmiamo una convenzione tra Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari e Azienda ospedaliera Università di Padova che è – evidenzia il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – un’alleanza per la ricerca e rappresenta una scommessa per il futuro”.

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