Coronavirus, Iss: “Siamo al picco dei contagi, ora dobbiamo scendere. Il contenimento funziona”
- Carlotta Di Santo
- 31/03/2020
- Sanità
- c.disanto@agenziadire.com
Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: "Evitare che curva ricominci a salire, verosimile sottostima dei morti" Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “Sembra che stiamo arrivando ad una specie di ‘plateau’. Dobbiamo confermarlo, ma certamente questo e’ un dato che ci dice che le misure stanno funzionando“. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanita’, Silvio Brusaferro, nel corso del secondo incontro oggi a Roma sull’andamento epidemiologico e gli aggiornamenti tecnico-scientifici relativi al Covid-19.
Tre sono le fasi di una curva: oltre al picco, cioe’ al punto in cui si registra il numero massimo complessivo di contagiati, c’e’ quella in cui il numero rimane fermo nel tempo (il plateau, appunto), fino ad una ultima fase di calo, quando non solo non ci sono nuove diagnosi ma diminuisce anche il numero totale dei malati complessivi e aumenta quello dei guariti.
“La scommessa ora e’ certamente quella di continuare a far rimanere bassa la circolazione del virus in quelle aree dove gia’ lo e’. Questo e’ l’obiettivo a cui puntiamo- ha proseguito Brusaferro- e questo accade se continuiamo a rispettare le restrizioni e il distanziamento sociale in questo momento attivi nel nostro Paese”.
In Italia, intanto, restano confermate le tre aree: “Ci sono quelle del nord a piu’ alta circolazione- ha detto il presidente dell’Iss– quelle a circolazione intermedia, con un numero di casi limitati, ma comunque nell’ordine delle migliaia, e quelle che possiamo definire a limitata circolazione, in cui c’e’ un numero contenuto di casi”.
“Dobbiamo evitare che qualsiasi misura che venga presa porti la curva a risalire o ad una situazione di non controllo dell’epidemia”, puntualizza ancora Brusaferro.
“In Lombardia ci sono oltre 40mila persone contagiate, ma la curva conferma in qualche modo una forma di decrescita. Pero’- continua- il numero dei casi e’ ancora significativo e questo vuol dire che dobbiamo continuare ad avere alta l’attenzione”.
“È verosimile- prosegue Brusaferro- una sottostima rispetto al numero dei morti, perche’ riportiamo le persone morte alle quali e’ stato fatto un tampone risultato positivo. I numeri riportati sono quelli dei decessi con tamponi positivi, che intercettano una larga parte, ma non tutta la parte. E’ un approfondimento sul quale stiamo lavorando mentre l’altro approfondimento in corso e’ con l’Inps, per arrivare a una stima piu’ precisa di questa. Nei prossimi giorni potremmo avere una dimensione piu’ precisa della stima”.
“La fascia di eta’ che paga il tributo piu’ alto e’ quella degli uomini dai 70 anni in su. Per quanto riguarda le persone morte- aggiugne Brusaferro- il 98% era portatore di almeno un’altra patologia”.
“Le scelte che dovranno essere prese in una fase di curva discendente- continua- dovranno evitare comunque di perdere il controllo dell’epidemia. Bisognera’ comunque tenere sotto controllo strettissimo i moltiplicatori dell’epidemia, tra cui le case di cura“.
Secondo Brusaferro, quindi, “e’ ora prematuro immaginare di allentare le misure perche’ “occorre vedere la velocita’ di discesa della curva e ad oggi e’ difficile immaginare un azzeramento dei contagi”, ha concluso.
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