Coronavirus, la mamma single: “Noi ignorate e senza aiuto”
- Silvia Mari
- 23/03/2020
- Donne
- s.mari@agenziadire.com
Sono innumerevoli le difficoltà che deve fronteggiare un nucleo familiare monogenitoriale Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “Mi è arrivato un messaggio dell’amministratore di condominio che mi informa che sono vietati assembramenti nei pianerottoli, nel terrazzo condominiale, per le scale”. A parlare è una mamma single di Roma che a suo figlio, di nemmeno un anno, tra il balcone del proprio appartamento e il terrazzo condominiale, cercava di far vivere uno scampolo di normalità, in questa emergenza. La pandemia non la sottovaluta affatto Cristina (nome di fantasia, ndr), che è una donna che di problemi di salute seri, peraltro, ne ha vissuti, ma alla Dire ha raccontato quanto sia difficile quell’hashtag #tuttiacasa se vivi da sola con un neonato, “con una mamma anziana da tutelare, una sorella fuori dal Comune e la tua migliore amica che lavora allo Spallanzani”.
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In sintesi: da sola. “Il più grande dei problemi- ha spiegato Cristina- è avere un aiuto. Si è pensato a garantire un aiuto agli anziani, giustamente, ma la categoria dei genitori single non è stata propria pensata. Mi ha offerto aiuto per la spesa la vicina ottantasettenne– ha sottolineato con un sorriso- lei da sola riesce ad andare; con un passeggino e guanti e mascherine da mettere a un bimbo così piccolo è più difficile. Le persone sono anche diventate aggressive. Ieri leggevo un post in cui si diceva: ‘Ecco c’è anche una mamma con un passeggino’! Ma io come dovrei fare?” ha chiesto Cristina. “Mi hanno portato la spesa, devo poter fare un bancomat per pagare, o andare in farmacia, e io sono privilegiata con un lavoro pubblico e lo smart working, ma il problema più grande è che la nostra categoria è stata ignorata e io ho dovuto rivolgermi a un’amica per avere un’assistenza. Ma cosa deve rispondere questa persona ai controlli, se la fermano mentre viene da me? O una baby sitter cooptata all’ultimo senza aver avuto ancora il tempo materiale di poter fare un contratto, come si giustifica? Io francamente non lo so” ha aggiunto Cristina. “Vedo delle mamme che portano i bambini intorno al palazzo, si può fare diversamente?”.
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Cristina ha descritto i suoi aneddoti di ogni giorno e ha lanciato un appello: “La categoria dei genitori single non è stata considerata nel decreto ‘Cura Italia’” che non prevede bonus baby-sitter per famiglie monogenitoriali: “Se sono in smart working o devo andare a lavorare perché non avrei diritto al bonus? Non esistiamo e invece siamo tra coloro che hanno più bisogno”. In generale, ha concluso Cristina, “in Italia non c’è più attenzione verso i bambini, peraltro ora considerati anche i potenziali untori di questo Covid, in un clima di aggressività e di ricerca a tutti i costi di uno stigma e di un colpevole”.
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