Coronavirus, ‘La Notte della Taranta’ diventa evento tv e web

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La fondazione: "Non ci sarà pubblico di piazza" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Diverso, ma ci sara’. Perche’ la chiave della Notte della Taranta “e’ esserci”. Nei giorni scorsi, sia il governatore della Puglia Michele Emiliano, sia il maestro concertatore designato per questa 23esima edizione, Paolo Buonvino, uno dei compositori italiani piu’ premiati e apprezzati della scena contemporanea, lo avevano ribadito: La Notte della Taranta ci sara’ comunque, ma in una formula diversa. Del resto “non so se ci saranno le condizioni, anzi e’ poco probabile che ci siano le condizioni per mettere insieme 200mila persone”, ha ribadito Emiliano.

Il coronavirus rende quindi impossibile anche la realizzazione nella forma tradizionale di un evento che dal 1998 non ha saltato un’edizione. E allora, fanno sapere dalla Fondazione che cura l’organizzazione e la produzione del Festival e l’attivita’ dell’Orchestra Popolare ‘La Notte della Taranta‘, “il concertone lo faremo. Il pubblico non sara’ di piazza ma probabilmente sara’ davanti alla tv e al web- spiegano all’agenzia Dire- Non sara’ un concerto di 4 ore. Non sara’ per la piazza, ma un prodotto diverso. La Taranta nasce come antidoto al malessere dei tarantati, oggi lo e’ al malessere che viviamo in questo momento. Probabilmente con Paolo Buonvino lavoreremo anche con le immagini”. Una cosa e’ certa: “Non cambieremo la location, saremo ancora a Melpignano“, solo che per evitare assembramenti “lo faremo al chiuso”. Possibile che la scelta ricada sul convento.

Edizione numero 23, “dal 1998 non ne abbiamo saltata una. Questo e’ un altro motivo per dire che ci siamo. Non vogliamo che lo stato di cose possa fermare la musica“, anche se per gli organizzatori, e non solo, “e’ difficile immaginare il concerto senza pubblico. La tv e’ sempre stata ospite, abbiamo lavorato sempre per la piazza. Mai fatto un concerto per la tv. In piazza abbiamo visto cose meravigliose, il pubblico e’ il concerto”. Proprio il pubblico resta al centro dei pensieri anche di questa edizione: “Per anni ci sono state persone che hanno fatto sacrifici per venire da noi da tutta Italia. E nei primi anni non era semplice raggiungerci. In qualche modo dobbiamo esserci anche per loro”. Oltre ai problemi per l’organizzazione del concertone, pare certa la rinuncia al festival itinerante che parte il 3 agosto, “di 18 tappe con almeno 3 concerti al giorno, in piazze diverse. Rinunciarci sara’ triste. Stiamo comunque studiano forme di interazione e connessione con il pubblico. La chiave e’ esserci. E ci saremo”.

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