Coronavirus, Lamorgese ai prefetti: “Presidiare la legalità, rischio di tensioni sociali”

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I fenomeni di disagio dovuti a possibili difficoltà della ripresa economica possono determinare l'insorgere di condizioni favorevoli per un'espansione degli interessi illeciti e criminali Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “L’impegno costante nel contrasto a ogni forma di illegalita’ e di criminalita’ si accompagna necessariamente alla capacita’ di mediazione dei conflitti e all’azione a tutela dei diritti civili, sociali, politici ed economici, compreso quello della liberta’ di iniziativa economica che, per le difficolta’ del momento, puo’ risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso“. Cosi’ la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una direttiva ai Prefetti sull’emergenza coronavirus, per la quale “bisogna mettere in campo una strategia complessiva di presidio della legalita’ in chiave preventiva. La legalita’ e la sicurezza costituiscono, infatti, l’essenziale precondizione per la convivenza civile, la garanzia dei diritti civili e sociali e lo sviluppo economico e sociale di ogni realta’ territoriale. Quello delle ricadute dell’attuale congiuntura, delle conseguenti tensioni sociali e delle inevitabili interazioni con il panorama criminale- sottolinea- e’ il fronte principale, su cui dispiegare oggi l’impegno del Ministero dell’Interno in tutte le sue articolazioni, anche periferiche, prime fra tutte le Prefetture”.

Per Lamorgese “al fine di agevolare la ripresa del sistema economico e contenere le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell‘ordine e sicurezza pubblica, si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla necessita’ di dare massimo impulso alle attivita’ di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie piu’ deboli”. In tale ambito, “una particolare premura dovra’ essere prestata, tra gli altri, al tema del disagio abitativo che nell’attuale scenario e’ destinato a subire un incremento significativo” ed e’ necessario “effettuare un attento monitoraggio dell’andamento delle misure di sostegno al bisogno di liquidita’ delle famiglie e delle imprese adottate dal Governo. I fenomeni di disagio correlati a possibili difficolta’ della ripresa economica e produttiva possono determinare l’insorgere di condizioni favorevoli per un’espansione degli interessi illeciti e criminali”, continua.

In conclusione, “accanto alla difesa dei valori della legalita’ e della pacifica convivenza, e’ essenziale il presidio della coesione sociale, che si concretizza preliminarmente nella capacita’ di saper leggere, interpretare e comprendere gli scenari evolutivi della realta’ locale nelle sue diverse espressioni”, chiude Lamorgese.

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