Coronavirus, l’emergenza chiama e i makers rispondono con mascherine

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Ecco storie di innovatori che in tutta Italia danno il loro contributo Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print Precedente Successivo

ROMA – Sono le persone e i progetti di cui leggiamo ogni giorno che ci sorprendono per ingegno, audacia, efficacia. Sono i protagonisti di Maker Faire Rome che si stanno mobilitando ognuno nei propri territori e attraverso Maker Faire Rome, per dare il proprio contributo. Una lotta contro il tempo e in pieno spirito makers: solidale e opensource. Con l’innovazione che viene dal basso. Mettono il proprio ingegno gratuitamente al servizio della collettivita’. Ecco due storie, una che arriva da Cava dei Tirreni e l’altra da Cosenza.

I PROGETTI

Amleto Picerno, founder di Medaarch a Cava de’ Tirreni, impegnato a produrre sia valvole per respiratori che mascherine, che grazie alla stampa laser riesce a stamparne 1.000 al giorno, e Paolo Mirabelli, di Cosenza, che sta realizzando in 3D maschere protettive per il personale sanitario ed e’ in perenne raccordo con gli ospedali di Napoli, Cosenza e Salerno. Una delle cose piu’ belle che sta accadendo in questi giorni terribili, in tantissime citta’ italiane, e’ la voglia di contribuire e dare un aiuto concreto a superare questa fase di grande emergenza sanitaria. E i makers provano a fare la loro parte.

IL CAD DI CAVA DEI TIRRENI TRA RICERCA E PRODUZIONE

Nel cuore di Cava dei Tirreni opera il primo Centro per l’Artigianato Digitale (Cad) d’Italia, una parte della societa’ Medaarch, fondata da Amleto Picerno. Il Cad e’ un hub formativo e tecnologico, pensato per aiutare artigiani e aziende a innovarsi attraverso il digitale e le nuove tecnologie. Un centro di innovazione che collabora ormai da anni con la Maker Faire Rome, consolidata piattaforma dove la Scienza si incontra con l’innovazione che viene dal basso e, oggi piu’ che mai, punto di riferimento importante per moltissimi makers che vogliono dare il loro contributo per aiutare medici, infermieri e forze dell’ordine impegnati in prima linea contro il Covid19. In queste ore, al Centro per l’Artigianato Digitale, messa da parte l’attivita’ abituale, si sta lavorando per produrre valvole per respiratori e mascherine anti-contagio da consegnare al Comune di Cava de’ Tirreni che, a sua volta – e dopo opportuna certificazione – distribuira’ gratuitamente alle strutture sanitarie, alla Protezione civile, ai vigili urbani e agli operatori della Croce Rossa. Nello specifico, il Cad sta lavorando su due fronti: quello della ricerca e quello della produzione e realizzazione.

“Da da un lato- spiega Amleto Picerno- d’intesa con il Comune di Cava de’ Tirreni, stiamo progettando e producendo nuovi dispositivi, quali mascherine anti-contagio e valvole Charlotte, ovvero quelle che vanno applicate sopra le maschere da sub, da adattare poi ai macchinari di respirazione artificiale in dotazione negli ospedali e, dall’altro lato, stiamo sviluppando un’attivita’ di ricerca.
Quello che stiamo portando avanti, e ci tengo a dirlo, e’ un lavoro di squadra che e’ possibile realizzare anche grazie alla fornitura di materiali che ci vengono donati da diverse aziende del territorio”.

Sul fronte mascherine, invece, “stiamo sperimentando la possibilita’ di utilizzare nuovi materiali biologici– prosegue Picerno- come sistema di filtraggio da apporre all’interno delle mascherine anti-contagio. E stiamo anche cercando di dare forma ai dispositivi di prevenzione attraverso un design semplice che si possa adattare al volto umano grazie alla realizzazione di modelli che permettano, a tali dispositivi, di prendere forma una volta indossati. Grazie alla stampa laser, piu’ veloce di quella 3D, riusciamo poi a produrre mille mascherine al giorno. Stiamo, inoltre, collaborando attivamente con i nostri ricercatori per la progettazione di nuovi dispositivi utili per aiutare i pazienti a respirare. Siamo felici- conclude Picerno- di poter fare la nostra piccola parte in questa lotta contro il tempo che affrontiamo con fiducia nel futuro, che poi e’ il vero segreto degli innovatori”.

UNA NUOVA MASCHERINA PER TUTTO IL VISO E COMODA DA INDOSSARE

Paolo Mirabelli, invece, dalla sua abitazione di Cosenza con la collaborazione di molti, sta lavorando incessantemente su due progetti: realizzare una maschera protettiva per i medici utilizzando un filtro particolare che e’ gia’ nel protocollo dei reparti di anestesia e che e’ disponibile in quantita’ massicce. Si tratta di un dispositivo che copre tutto il viso ed e’ piu’ comodo da indossare di quelli che si usano abitualmente. Parallelamente, Mirabelli si sta cimentando su una visiera da apporre davanti alla maschera facciale che stanno cercando di realizzare “in modo che la protezione sia massima e la visibilita’ ottimale”.

CHI E’ PAOLO MIRABELLI

Mirabelli e’ un maker italiano. Nel 2012 ha avviato l’impresa Graphid3a i TecnoArtigiani, da cui e’ nata DroniLab Srls, che si occupa di produrre e utilizzare Droni, Rover, eccetera. Nel 2014 ha aperto, assieme ad altri sognatori come lui, il primo CoWorking in provincia di Cosenza, il Pro-Working CS. Sia Amleto Picerno che Paolo Mirabelli affiancano da anni Maker Faire Rome, consolidata piattaforma dove la Scienza si incontra con l’innovazione che viene dal basso e, oggi piu’ che mai, sta diventando punto di riferimento importante per moltissimi makers che vogliono dare il loro contributo per aiutare medici, infermieri e forze dell’ordine impegnati in prima linea contro il Covid19. “Il lavoro si porta avanti senza orari- prosegue Mirabelli- insieme ad altri makers, atenei come il Politecnico di Milano, con il dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Universita’ della Calabria e in collegamento, via skype e whatsapp con il personale sanitario degli ospedali di Cosenza, Napoli e Salerno.

“A oggi- continua Mirabelli- dopo giorni e notti passate in videoconferenza, dopo ore e ore passate sulla progettazione stiamo stampando, in 3D, i primi prototipi che poi dovranno essere validati. Ma siamo ottimisti e speriamo di dare una mano concreta a chi e’ impegnato in prima linea contro questa terribile emergenza. Stiamo cercando di produrne piu’ possibile, ma non sempre e’ facile trovare i materiali per produrle. Ma siamo qui, siamo una comunita’, siamo maker e Maker Faire Rome e crediamo nella fabbricazione digitale condivisa. Vogliamo dare il nostro contributo per uscire prima possibile da questo incubo”. In questo momento a Maker Faire Rome stanno arrivando decine di progetti da makers e innovatori e la piattaforma Maker Faire Rome sta cercando di agire come facilitatore affinche’ questa drammatica emergenza sanitaria termini al piu’ presto. Per approfondire queste storie di makers e conoscerne altre basta collegarsi al blog di Maker Faire Rome, al link https://2019.makerfairerome.eu/it/makers-gonna-make

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