Coronavirus, monta l’allarme per il Sud: “Polveriere pronte a esplodere”

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Dopo l'allarme lanciato dal ministro Provenzano sul Sud "pronto a esplodere", tante voci si alzano per chiedere interveniti immediati "prima che sia troppo tardi" Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – “Condivido l’allarme lanciato dal ministro Provenzano, ma rischia di arrivare tardi se il governo non passerà rapidamente ai fatti attivando immediatamente le risorse disponibili e rivolgendo il proprio intervento non solo alle imprese ma anche ad una vastissima platea sociale ridotta allo stremo dalle misure anti-virus”. Lo dice Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana.

Le periferie del Sud, soprattutto delle aree più depresse, stanno diventando autentiche polveriere sociali– evidenzia Fava-. I sindaci, troppe volte lasciati soli, non possono fronteggiare questa emergenza senza strumenti adeguati e senza l’aiuto concreto della Regione e dello Stato. Sempre più evidente- continua Fava- è il rischio che le mafie approfittino della situazione utilizzando la loro liquidità per costruire un vero e proprio welfare criminale tra usura e corruzione. Anche gettando benzina sul fuoco della disperazione”.

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DE CRISTOFARO: CRISI METTE A RISCHIO TENUTA SOCIALE PAESE

“Ha ragione il ministro Provenzano, la crisi aperta dal coronavirus mette a rischio la tenuta democratica e sociale del Paese. Dobbiamo provare ad agire subito, con particolare attenzione a chi si è trovato improvvisamente privato di ogni fonte di sostentamento. Sopratutto, ma non solo, nel Mezzogiorno d’Italia”. Lo scrive su Facebook il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro.

“Non credo proprio che la soluzione giusta sia riaprire tutto e subito- prosegue il sottosegretario di Leu- perché sarebbe troppo alto il rischio sanitario e anche il sacrificio di questi giorni andrebbe drammaticamente perduto. Deve essere un altro il terreno su cui intervenire. Reddito di cittadinanza allargato, reddito di quarantena, sostegno straordinario alle famiglie, credito senza garanzie personali. Chiamiamolo come vogliamo e diciamoci un unico obiettivo, dare liquidità alle persone e farlo in maniera immediata che non è affatto secondario. Immaginando, fin da ora, una vera progressività fiscale per finanziarlo, chiedendo a chi ha di più, almeno per una volta, – conclude De Cristofaro- di farsi carico della difficoltà e della crisi in cui rischia di precipitare il nostro Paese”.

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RUOTOLO: SUBITO INTERVENTI PER LAVORATORI ‘A NERO’

Porre in essere “una serie di interventi concreti per quella parte della popolazione che nel lavoro sommerso ha trovato il suo sostentamento economico e che oggi non ha nessuna forma di tutela“. A lanciare l’appello è il senatore Sandro Ruotolo che ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con altri colleghi di Palazzo Madama, Ruotolo è fra i promotori di una interrogazione urgente ai ministri perchè si attuino interventi concreti.

“C’è una parte del Paese, Napoli e gran parte del Mezzogiorno, che ha fame”, scrive. “L’assalto organizzato” ad un supermercato di Palermo al grido di “basta stare a casa, non abbiamo soldi per pagare, dobbiamo mangiare”, per Ruotolo impone la necessità di misure immediate “prima che esplodano le proteste sociali che saranno difficili da contenere“.

“Secondo studi recenti – scrive – il valore dell’economia irregolare nel Sud del Paese ammonta al 30 per cento del Pil. Bisogna perciò agire subito perché, come afferma il ministro per il Mezzogiorno Peppe Provenzano, è a rischio la tenuta democratica. Si estenda il reddito di cittadinanza anche a questa categoria di lavoratori invisibili. Servono – conclude Ruotolo – soldi immediati per mettere il piatto a tavola. Certo, il coronavirus colpisce tutti ma a pagarne di più i costi sono i poveri e i più poveri. Fate presto”.

BARTOLO A PROVENZANO: BUONI SPESA E MENSE PUBBLICHE

“I soldi stanziati dal governo vanno spesi subito. E vanno messi in tasca immediatamente a chi ne ha bisogno. Non si può attendere. Il Papa ha detto: ‘Si comincia a vedere gente che ha fame’. E l’amico e ministro Peppe Provenzano ha ammonito: ‘Il Sud può esplodere’. Ci vogliono provvedimenti urgenti sbarazzandoci di vecchi impedimenti burocratici. Buoni spesa, accordi tra Regioni, Comuni e punti di vendita, apertura di mense pubbliche, cucine da campo. Di questo stiamo parlando. C’è una fretta tremenda. Agiamo senza panico ma non c’è da perder tempo“. Così sui social network l’eurodeputato e vicepresidente della commissione Libe, Pietro Bartolo.

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