Coronavirus: quali sono i sostegni alle famiglie

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Quali sono i sostegni alle famiglie previsti dal governo per l’emergenza Coronavirus? Tra le misure prese in considerazione dal governo per sostenere le famiglie durante l’emergenza Coronavirus ci sarebbe un sostegno per i costi delle baby sitter attraverso dei voucher che potranno essere richiesti per far fronte ai disagi dovuti alla chiusura delle scuole.
Verrà attivata molto probabilmente la norma che consentiva alle neomamme di «scambiare» il congedo parentale (6 mesi facoltativi pagati al 30% dello stipendio) con un bonus fino a 600 euro mensili per 6 mesi (3.600 euro totali) da usare per baby sitter e asili nido.

Le domande che ci poniamo sono però molte.

Il bonus baby sitter è legato al reddito? Sembra che l’ipotesi sia comunque quella di erogare il bonus babysitter in base al reddito e quasi sicuramente non ne avranno diritto i genitori in smart working….come se lavorare da casa con dei bambini da curare fosse semplice.

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Il congedo parentale oltre i sei anni del bambino non è retribuito. Quindi si dovrebbe trovare una soluzione per garantire ai genitori comunque una forma di sostentamento anche per chi ha figli al di sopra dei sei anni e possibilmente non ridursi al 30% dello stipendio.

mamma esausta

Coronavirus, sostegni alle famiglie

Il bonus baby sitter era stato introdotto nel 2013 era stato istriyuito per aiutare le mamme a rientrare al lavoro dopo la nascita del figlio (nel 2017 erano stati erogati voucher per 29,4 milioni di euro a circa 8.100 beneficiarie). IL bonus non era vincolato al reddito a differenza dunque del bonus nido da 3 mila euro a figlio, che richiede invece l’iscrizione obbligatoria del bambino a un asilo pubblico o privato.

Il bonus baby sitter invece era vincolato alla rinuncia del congedo parentale da parte della mamma.

Coronavirus: come funziona il congedo parentale?

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Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i congedi dovrebbero riguardare almeno uno dei due genitori lavoratori e dovrebbe essere esteso anche ai coniugi degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronavirus.

Come funziona oggi il congedo parentale

Per i lavoratori dipendenti si sta pensando a un congedo straordinario che, nella forma, sarà diverso sia dal congedo parentale, considerato troppo costoso, che da quello per malattia che potrebbe creare problemi nel caso di cumulo con altri giorni di assenza.

Allo stato attuale il congedo parentale può essere richiesto dal padre o da una madre, anche adottivi. Sono esclusi dall’indennità i genitori disoccupati o sospesi, i lavoratori domestici e a domicilio.

Il periodo massimo complessivo di congedo è di 10 mesi. I mesi però salgono a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi. I 10 mesi possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente.

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Ai genitori lavoratori dipendenti che usufruiscono del congedo parentale spetta un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera. La somma viene calcolata in base alla retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo, entro i primi sei anni di età del bambino, o nel caso di minore adottato o in affidamento, e per un periodo massimo complessivo di sei mesi.

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