Coronavirus: scoperto cosa collega il Covid-19 alla nuova sindrome infiammatoria nei bambini

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Coronavirus e bambini: anche se, per fortuna, il terribile virus ha risparmiato la gran parte dei bimbi nel mondo, un po’ in tutti i Paesi si stanno registrando casi di bambini positivi o con anticorpi anti-coronavirus con una malattia molto simile alla sindrome di Kawasaki. Il nesso tra Sars-Cov-2 e lo sviluppo di questi sintomi, però, era ancora poco noto. Ora arriva una ricerca che aggiunge un tassello importante a questa correlazione.

Molti bambini risultati positivi al Covid-19 avrebbero infatti sviluppato una ritardata “tempesta citochinica pro-infiammatoria”, aggravando le loro condizioni. Ma che correlazione c’è con il Covid-19?

Ebbene, all’inizio si pensava fosse la stessa malattia di Kawasaki, per poi capire che si tratta di un’infiammazione molto simile: alla fine di aprile, infatti, la Pediatric Intensive Care Society nel Regno Unito ha avvisato che i bambini di tutte le età possono presentare proprio uno stato infiammatorio “multisistemico” che richiede cure intensive, descrivendo i bambini con caratteristiche sovrapposte alla sindrome da shock tossico (TSS) e alla malattia atipica di Kawasaki (KD) con parametri ematici coerenti con il Covid-19 nei bambini. Lo hanno osservato nei bambini con infezione da SARS-CoV-2 RT-PCR confermata positiva e nei bambini con RT-PCR negativi. Anche i pediatri di Bergamo avevano lanciato l’allarme.

Coronavirus: una grave sindrome infiammatoria, simile alla malattia di Kawasaki, sta colpendo diversi bambini in UK

In buona sostanza, come ha confermato ora il nuovo studio americano, si tratta di una sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una sindrome da rilascio di citochine postinfettive Covid-19, assomigliante ma no uguale ad altre patologie infiammatorie gravi, tra tutte proprio la malattia di Kawasaki e la sindrome da shock tossico.

I bambini che ne sono affetti presentano problemi al cuore e ad altri organi, necessitano di cure mediche ospedaliere e sono stati oggetto di osservazione di un nuovo studio.

Il Covid-19 causato dalla SARS-CoV-2 è stato dichiarato una pandemia globale dall’Organizzazione mondiale della sanità l’11 marzo 2020. Sebbene i bambini di tutte le età siano sensibili al Covid-19, le manifestazioni cliniche lo hanno generalmente indicato per loro come meno grave rispetto agli adulti. Si è ipotizzato che i bambini abbiano avuto una malattia più lieve per diversi motivi: innanzitutto, l’ACE2, che è il probabile recettore cellulare della SARS-CoV-2, può essere meno sviluppato, portando a una ridotta capacità del virus di legarsi nei bambini. Inoltre, i più piccoli potrebbero avere un’immunità crociata da altre infezioni virali oppure il loro sistema immunitario in via di sviluppo potrebbe rispondere diversamente alla SARS-CoV-2.

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Lo studio americano

Nello studio pubblicato sull’American Journal of Emergency Medicine, i ricercatori dell’Ospedale Mount Sinai hanno descritto alcuni dei primi casi della sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini o MIS-C correlata al Covid-19.

La serie di casi descrive quattro pazienti pediatrici precedentemente sani che hanno presentato al Dipartimento di emergenza pediatrica dell’Ospedale Mount Sinai una risposta infiammatoria rara ed esagerata. I bambini sono risultati negativi all’infezione da Covid-19 tramite un test con tampone nasale, ma la loro precedente esposizione alla malattia è stata confermata mediante test sierologici di anticorpi. I quattro piccoli pazienti, ognuno dei quali è stato sottoposto a terapia intensiva, sono stati tra i primi casi MIS-C ad essere stati studiati negli Stati Uniti.

Le manifestazioni gravi di infezione da Covid-19 nei bambini rimangono rare. Tuttavia, alcuni bambini sani stanno diventando gravemente malati a causa di una rara, esagerata risposta infiammatoria prodotta diverse settimane dopo l’infezione da Covid-19, anche se quell’infezione era molto lieve”, afferma il co-autore dello studio Jennifer E. Sanders, MD, Assistant Professor di medicina d’urgenza e pediatria, Icahn School of Medicine sul Monte Sinai.

La nostra serie di casi sottolinea la necessità per i medici di emergenza di mantenere un alto sospetto clinico per la sindrome da rilascio di citochine post-infettiva COVID-19, anche nei bambini che inizialmente appaiono bene. Questa sindrome sembra essere la sua stessa entità, ma i pazienti presentano sintomi simili alla malattia di Kawasaki, caratterizzati da febbre, rash cutaneo e congiuntivite, insieme a dolore addominale e diarrea per molti. La vigilanza nella valutazione di questi sintomi sarà fondamentale per aiutare a identificare questi pazienti all’inizio del decorso clinico”, spiega un’altra coautrice dello studio, Temima Waltuch.

I bambini analizzati, di 5, 10, 12 e 13 anni, avevano in comune una “esagerata tempesta di citochine”, ossia una anomala risposta autoimmune al Covid-19, e sono stati trattati con immunoglobulina endovenosa e tocilizumab.

Mentre continuiamo a saperne di più su questa sindrome, è importante che i genitori siano consapevoli dei segni e dei sintomi da cercare nei loro figli e che cerchino cure immediate se sono preoccupati, ma anche ricordare che finora questo ancora sembra essere un evento raro nei bambini a seguito di una recente infezione da Covid-19”, raccomanda la Waltuch.

Quali sono i sintomi della MIS-C?

La maggior parte dei bambini presenta febbre persistente per diversi giorni (con una temperatura pari o superiore a 38 gradi) oltre ad altri sintomi, come:

• irritabilità o diminuzione dell’attività fisica
• dolore addominale inspiegabile
• diarrea
• vomito
• eruzioni cutanee
• congiuntivite (occhi rossi o arrossati)
• scarso appetito
• labbra rosse o screpolate o lingua rossa, rugosa che assomiglia a una fragola
• mani e piedi gonfi ed eventualmente rossi

Fonti: Mount Sinai / American Journal of Emergency Medicine

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