Coronavirus, Spadafora: “Difficile ripartire con i campionati il 3 maggio”

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"La ripresa potrebbe essere forse a porte chiuse, di certo con i tifosi è impossibile", dice il ministro per le Sport Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – “Sono molto molto dubbioso sull’ipotesi che si possano riprendere i campionati il 3 maggio: erano previsioni ottimistiche. Se ci saranno le condizioni sicuramente sarà a porte chiuse, non è pensabile riprendere con i tifosi“. Lo ha detto ieri sera il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in collegamento con ‘Chi l’ha visto’ su Raitre.

Per quanto riguarda il calcio, nello specifico, il ministro ha chiarito: “Credo che la scelta finale spetterà alla Federcalcio, ma credo proprio che le previsioni del 3 maggio fossero ottimistiche e secondo me è difficile che possa riprendere. Il calcio ci ha messo di più di altri a capire l’emergenza e sono sicuro che ora si muoverà con tutta la cautela possibile”. Infine, per Spadafora “questa emergenza sanitaria evolve di continuo e sono gli stessi scienziati a non sapere cosa fare. Non è che stiamo sbandando”.

“Ho letto in questi giorni addirittura della volontà di posticipare le partire di calcio in piena estate, a luglio o agosto: questo chiaramente rientra nell’autonomia dello sport ma immagino che debba conciliarsi con tutti gli altri campionati a livello internazionale”, ha poi specificato Spadafora riferendosi al calcio.

“PENSIAMO A PIANO RILANCIO ITALIA CON AIUTO GIOVANI”

“Stiamo pensando a un piano straordinario di coinvolgimento dei ragazzi, su cui metteremo decine di milioni, affinché possano rendersi utili e partecipare al momento di rilancio e rinascita del Paese: potranno offrire del tempo, anche dietro un piccolo compenso, per svolgere attività di sostegno a aiuto per chi non riuscirà subito a tornare alla vita normale”. Lo ha detto ancora il ministro Spadafora ieri sera, in collegamento con ‘Chi l’ha visto’.

“Penso ai tanti anziani che saranno quelli più esposti anche tra qualche settimana, quando si spera andremo verso la normalità”. Sarà un “grande progetto di partecipazione sociale e civile“. Riguardo ai giovani, il ministro ha aggiunto: “Io mi sto impegnando a fare in modo che quando questo incubo finirà ci sia tanta possibilità anche attraverso i giovani e lo sport di far ripartire il nostro Paese. Oggi sono tantissimi i ragazzi che sono impegnati nelle attività sportive: a loro non era riconosciuto nelle norme precedenti alcun tipo di contributo. Noi abbiamo stabilito 600 euro netti per il mese di marzo ma sicuramente riproporremo questa misura anche nei mesi successivi, che consentirà loro intanto di recuperare delle risorse”.

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