Coronavirus, torinesi bloccati da due mesi su una spiaggia isolata del Marocco: “Fateci tornare”

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Appello alla Farnesina di Giancarlo Cortese e di sua moglie Anna Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

di Adele Palumbo

TORINO – “Riusciremo un giorno a tornare a casa?”. Da due mesi bloccati in camper su una spiaggia sperduta del Marocco a causa dell’emergenza Covid, si interrogano così Giancarlo Cortese e la moglie Anna. I coniugi piemontesi condividono la quarantena forzata insieme ad altri tre camper di turisti dal 15 di marzo.

“Mio marito ha 70 anni e necessita di medicine che recuperiamo con molta difficoltà” lancia l’allarme la donna. Nessuna indicazione precisa sul rientro dall’ambasciata italiana.

“Siamo sbarcati a Tangeri il primo marzo con il nostro camper- ricorda Giancarlo- abbiamo lentamente raggiunto Fes e poi giù fino a Merzouga attraverso i monti dell’Atlas. Costeggiando l’Algeria siamo arrivati nella provincia di Guelmin, a sud di Agadir, arrivando fino a Dakhla”. Una vacanza che si è trasformata in un incubo per la coppia: “Siamo bloccati su questa spiaggia a 80 chilometri a sud di Dakhla dal 15 marzo”. Non c’è acqua, né corrente elettrica e la spiaggia è isolata.

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