Coronavirus, Zaia: “Fateci aprire aziende selezionate: la moda o riparte o la prendono i cinesi”

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Il governatore del Veneto propone di "individuare un pacchetto di imprese virtuose per testare le modalità di riapertura in sicurezza". E per le regionali propone di votare a fine giugno Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

VENEZIA – “Dal punto di vista scientifico prendiamo atto che non siamo più in lockdown”, per via del silenzio assenso delle Prefetture sulle richieste di apertura in deroga, e quindi potrebbe valere la pena “testare subito con alcune aziende virtuose un modello per la ripartenza, in modo da arrivare pronti al 3 maggio”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, spiegando di avere “diverse aziende che si candidano”, in molti settori diversi, ad esempio quello della moda e il metallurgico.

“Ringraziamo tutti quelli che hanno rispettato le restrizioni, ma il lockdown in Veneto non c’è più”, continua Zaia, spiegando che in vista del nuovo dpcm, che sarà con molta probabilità presentato oggi dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, le sue richieste saranno principalmente due. Ovvero, la possibilità per le Regioni di “individuare un pacchetto di imprese virtuose per testare le modalità di riapertura in sicurezza” così da “arrivare pronti al 3 maggio”, e lo stop al sequestro delle forniture di dispositivi di protezione individuale non destinati alla sanità. Perché “i cittadini devono poterli acquistare”.

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“SE MODA NON RIAPRE SE LA PRENDONO I CINESI”

“Se il settore moda non riesce a riaprire, perde la collezione invernale e ironia della sorte chi se la prende? I cinesi”, sottolinea Zaia durante la conferenza stampa.

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“POSSIBILE VALUTARE SESSIONE A FINE GIUGNO”

“La posizione dei governatori è che prima si va a votare meglio è, e siamo convinti che si possa valutare possibilità di sessione di fine giugno”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia torna a parlare delle regionali. “Al momento la finestra prevista è quella tra il 15 ottobre e il 15 dicembre, ed è rischiosissima perché i nostri modelli ci dicono che ci sarà una recrudescenza del coronavirus”. Mentre “se il 3 maggio si riaprirà e a fine giugno i cittadini saranno in giro, come glielo si spiega che non possono andare a votare?”, chiede Zaia.

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