Cosa sta facendo Luca Parmitano nello Spazio
- Antonella Salini
- 25/11/2019
- Scientificamente
- a.salini@agenziadire.com
Per il secondo venerdì di seguito Luca Parmitano, astronauta italiano attualmente comandante dell’equipaggio sulla Stazione spaziale internazionale, ha portato a termine un’attività extraveicolare dedicata alla riparazione dello strumento Ams-02. Con lui, il collega statunitense Andrew Morgan. La seconda ‘passeggiata spaziale’, che di ‘passeggiata‘ ha ben poco, ha avuto la durata di circa sei ore e trenta, dedicate a scollegare tubi e interfacce per poter preparare adeguatamente lo spazio necessario ad installare delle pompe di raffreddamento nuove sullo spettrometro nell’attività extraveicolare numero tre della missione Beyond.
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Luca Parmitano durante una delle attività extraveicolari della missione Beyond
Già calendarizzata anche l’attività numero quattro, sempre con l’astronauta del corpo Esa nato a Paternò nel 1976 e colonnello dell’Aeronautica militare, nel ruolo di leader.
Parmitano, riconoscibile nelle spettacolari immagini diffuse da Esa e Nasa grazie alla doppia striscia rossa sulla tuta, che ne attesta il ruolo di capo, ha dovuto lavorare su uno spazio piuttosto angusto, coadiuvato, come nella prima attività, dalle colleghe Jessica Meir e Christina Koch.
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Si tratta di attività complicate, che necessitano di una lunga preparazione fisica, tecnica, e psicologica. Ma, naturalmente, non totalizzano il tempo di lavoro di un astronauta. Nei giorni scorsi, ad esempio, Luca Parmitano si è dedicato a un esperimento che guarda decisamente al futuro. Dal suo ‘ufficio’ sulla Stazione spaziale internazionale, che, lo ricordiamo, orbita a una velocità di otto chilometri al secondo a circa 400 chilometri da Terra, ha teleguidato un robot situato in un laboratorio olandese. Vediamo insieme di cosa si tratta.
La serie di esperimenti di questo tipo è ribattezzata Analog-1, fa parte del progetto Meteron ed è dedicata a testare la possibilità di controllo di un dispositivo nello Spazio da un altro punto sempre extraterrestre, in vista della nuova era spaziale in cui uomini e robot lavoreranno fianco a fianco, per esempio nell’esplorazione lunare o di Marte. Parmitano ha preso il comando del rover Interact, manovrandolo dalla Stazione per farlo spostare in un hangar di Valkenburg, in Olanda, con l’aiuto di un joystick e due laptop. L’innovazione è che Astro Luca è stato in grado di vedere e sentire in tempo reale cosa accadeva in Olanda, minimizzando il tempo di latenza del segnale.
Astro Luca ha così stabilito un altro record: il complesso di strumenti di cui si è servito non era mai stato utilizzato prima da un astronauta. Si tratta di una tecnologia sviluppata soprattutto nell’ultimo decennio, che permette al manovratore di avere il totale controllo del rover da remoto, percependo anche la forza che viene usata.
Il prossimo passaggio di questo tipo di esperimento prevede che Parmitano conduca il rover nell’esplorazione di un sito lunare simulato.
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