Cosa vedere nel borgo di Frontino
Frontino è uno dei borghi più belli d’Italia. Il suo territorio rientra nei confini del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello. Una perla sita nel cuore delle Marche, con una ricca storia alle spalle. Un luogo che racchiude romanticismo e fascino, in grado di garantire una ricca offerta turistica, sia questa ambientale o ricettiva. A dimostrazione di ciò vi è la bandiera arancione conferita dal Routing Club Italiano.
Mettere piede in questo borgo vuol dire cimentarsi in un’atmosfera d’altri tempi, circondati da scenari da fiaba. Lo sguardo non può che essere rapito dalle mura del castello di Frontino, ben ancora a uno sperone roccioso, che si staglia su una verdeggiante valle, caratterizzata dal torrente Mutino. Tutt’intorno vi sono invece colli e svariate alture, dal Carpegna al Catria, dal Nerone ai Sassi Simone e Simoncello. Un angolo di paradiso, benedetto dall’opera naturale e dal duro lavoro dei propri abitanti nei secoli.
Il centro storico di Frontino
Nel centro storico, soprattutto nelle giornate dal cielo chiaro, è possibile lasciarsi travolgere da una miriade di colori. Dalla vegetazione alle tonalità delle case storiche, le cui infinite tonalità incantano. L’una di fianco all’altra, per un sapore antico tutto da gustare, nella migliore tradizione architettonica medievale. Se si parla di colorazioni vive e intriganti, non si può però che far riferimento alla Torre Civica. È uno degli elementi che maggiormente caratterizzano il borgo. L’antica struttura è totalmente ricoperta di rampicanti, che ne modificano l’aspetto di stagione in stagione. Nel corso dell’anno dunque è possibile apprezzare la torre virare dal verde al rossastro, per poi passare all’oro e infine all’ambra nei periodi più freddi. La storica torre volge lo sguardo su una placida piazzetta, dov’è possibile individuare una targa.
Questa riporta un evento entrato nella leggenda, risalente al 1451. Si tratta della battaglia dei coppi, che vide gli abitanti del borgo unirsi contro le truppe armate di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Queste erano state inviate per assaltare il castello, contro gli accordi di non belligeranza stipulati con il Duca urbinate. Impensabile non cimentarsi nella scoperta del Teatro Titano, situato a ridosso di Piazzale Leopardi, sotto lo sguardo attento della torre medievale. Si tratta di un teatro all’aperto, al quanto simile ai più celebri anfiteatri romani, almeno per quanto concerne la conformazione. Si tratta di una creazione d’epoca moderna, essendo stato realizzato nel 1975. Un luogo di ritrovo per la maggior parte del tempo e uno sfondo di pregio per tutte le manifestazioni cittadine. La Chiesa cittadina di Frontino è intitolata ai Santi Pietro e Paolo, che vanta al suo interno svariate tele di pregio. Tra queste spicca di certo una Madonna col Bambino, realizzata nella celebre bottega del Barocci, realizzata da uno dei suoi allievi migliori, Antonio Cimatori, meglio noto come Visaccio.
Convento di Montefiorentino
Al di fuori delle mura del castello di Frontino, a pochi chilometri dal borgo, sorge il Convento di Montefiorentino. Un luogo ricco d’arte e storia, fondato nella prima metà del Duecento. Si tratta di uno dei conventi francescani più antichi e grandi delle Marche. Conservato ottimamente l’arco d’ingresso, superato il quale si accede alla chiesa, caratterizzata da un’unica navata. Questa ha subito un profondo restauro nel corso del XVII secolo, che le ha donato le fattezze barocche oggi ammirate. Svariati gli elementi pronti a rapire lo sguardo dei visitatori, come ad esempio la Cappella dei Conti Oliva. Questa è stata realizzata nel 1484 da Francesco De Simone Ferrucci, seguendo linee e concetti prettamente rinascimentali. Al suo interno vi sono due inginocchiatoi originali dell’epoca e sarcofagi marmorei scolpiti da mani d’artista.
La pala d’altare è invece realizzata da Giovanni Santi, padre del più celebre Raffaello, raffigurante una Madonna con Bambino, tra i Santi Giorgio, Francesco, Girolamo e Antonio Abate. Tra i luoghi da segnalare all’esterno delle mura vi è di certo il Monastero di San Girolamo, oggi in parte adattato a struttura ricettiva. A questo si affianca il Mulino di Ponte Vecchio, che merita una visita in quanto racchiude in sé il significato ultimo di Frontino. Non si tratta soltanto di un luogo di lavoro, essendo un mulino fortificato. Vanta un’alta torre di sorveglianza e un passaggio segreto che doveva collegare a Palazzo Vandini. È oggi stato tramutato in un museo, tra i più visitati dell’area.
Il Museo Franco Assetto
Impossibile mettere piede a Frontino, anche solo per un weekend nelle Marche, e non restarne immediatamente folgorati. È quanto accaduto al celebre artista torinese Franco Assetto, pittore e scultore che ha deciso di donare al Comune un’ingente quantità di sue opere. Ecco dunque com’è nato il Museo Franco Assetto, al cui interno vi sono svariate sale che riportano la sua produzione in ordine cronologico, al fine di comprendere l’evoluzione del suo stile. All’esterno, sotto lo sguardo di cittadini e visitatori, vi è la scultura d’acqua, realizzata da Assetto per adornare ulteriormente Piazzale Leopardi. Una fontana che incastra un po’ di modernità all’interno di un cuore architettonico antico, tipicamente medievale. Questa è dedicata all’insegnante Caterina Remis Forlani, mentre nei pressi di Montefiorentino è possibile apprezzarne una seconda, dedicata a San Francesco.