Covid-19: hai la febbre o sei stato in contatto con un positivo? Il vademecum semplice, semplice di una dottoressa di Varese

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Il post di una dottoressa che da mesi è in prima linea contro il coronavirus è diventato virale sui social. Si tratta di poche, chiare e semplici regole che suggeriscono cosa fare a chi ha sintomi, è stato in contatto con un positivo o ha appena ricevuto una diagnosi di positività.

Dalla dottoressa Angelita Lazzarini del Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo di Varese, arriva un vademecum che può essere utile a tutti coloro che non hanno ben chiaro come devono comportarsi nel corso della pandemia.

Un post schematico, chiaro e anche ironico, con consigli particolarmente utili in questo periodo. Non stupisce quindi che sia stato condiviso e ripreso da tanti utenti.

Ecco punto per punto come comportarci nelle diverse situazioni che si possono presentare.

Prevenzione

Il primo punto non poteva che riguarda la prevenzione:

“Sempre valido. Se volete meno rogne possibili proteggetevi: distanziamento, mascherine di buona qualità, igiene personale e degli ambienti”

Contatto stretto con un positivo

Scrive la dottoressa:

“Niente panico! Isolati in casa e avvisa il medico di base per gli adempimenti burocratici.
I medici sono oberati, bisogna insistere ma ce la si fa!
Monitora quotidianamente i sintomi.
Se vivi solo chiedi aiuto a amici, vicini e parenti per la spesa ma ricorda che il Comune è tenuto a provvedere al sostegno di chi è isolato in casa.
Inutile, come dice Sileri, fare tamponi a destra e manca in privato etc: il tampone si fa a fine isolamento (10 gg + tampone finale o 14 gg senza tampone)

In caso di sintomi influenzali

“Niente panico anche qui.
Avvisare SEMPRE il curante per consigli e adempimenti burocratici (giorni di malattia, prenotazione tampone etc)
Isolarsi da altri familiari.
Utili i comuni sintomatici (tachipirina) e…. Attendere qualche giorno di vedere come va.
Utilissimo – da fare prima di ammalarsi peró – acquistare un saturimetro da dito, che costa pochissimo, e badare di avere a casa un termometro funzionante.
Monitorate tutti i gg la temperatura e la saturazione di O2, a riposo e dopo aver camminato qualche minuto.
Se compare solo febbre e poco altro NON RIVOLGETEVI AL PS! Perdita di tempo e rischio inutile per tutti”

In caso di positività

“Capisco la preoccupazione ma prima contatta il medico di base, come sempre, per consigli e burocrazia.
Isolati per bene.
Avvisa i tuoi contatti stretti.
Poi ... Sei asintomatico? 😝 Probabilmente lo resterai. Monitora la temperatura e l’eventuale comparsa di sintomi nei gg della quarantena.
Se stai bene… NON PRENDERE FARMACI.
Sei sintomatico? 😒
Valuta la tua situazione col curante, assumi la terapia che ti prescriverà; il curante potrebbe farti seguire dalle USCA (gruppi di medici che seguono i covid a casa). Monitora la saturazione. Cerca di bere e mangiare adeguatamente.
Ricordare sempre che la maggioranza assoluta di chi sviluppa la malattia guarisce bene e con sintomi gestibili a casa. 💪💪💪
Il covid19 puó essere cattivo….ma più sul SSN che sul singolo malato”.

In caso di peggioramento

“Può purtroppo capitare pure questo. 😔
Se tutti i passaggi prima sono stati fatti bene un medico (il curante o USCA) sa già che sei un pz “sorvegliato speciale”.
Segui sempre i consigli che ti daranno.
Chiama cmq il 112 se la saturazione di O2 si abbassa costantemente sotto 90% o se diminuisce di almeno 3 punti al test del cammino.
E poi chiama, senza remore, se manca tanto il respiro, anche se non puoi misurare la saturazione”.

La dottoressa ci ricorda anche quando non chiamare il 122 e non presentarsi in pronto soccorso:

  • febbre che non scende ma respiro ok
  • stanchezza forte ma respiro ok
  • TC del torace positiva, fatta su consiglio del curante, ma respiro ok

La conclusione è quella di fare “un fronte comune compatto e consapevole” e di non farci prendere dal panico:

“La possibilità del SSN di aiutare dipende dalla capacità di tutti di conservare le risorse.
Se facciamo tutto bene lo spazio per curare i più gravi verrà conservato. Purtroppo con i numeri alti di questi gg la percentuale, di per sé contenuta, di pz da ricoverare si traduce in numeri impegnativi.
L’unica è fare un fronte comune compatto e consapevole.
Niente panico, restiamo logici e sosteniamoci

Fonte: Varese News / Facebook

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