Da dove viene la tradizione della Befana

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Il 6 gennaio è una data che segna la fine delle festività natalizie e l’arrivo della Befana, una figura folkloristica. Chi è veramente la Befana e qual è l’origine di questa tradizione che si tramanda da secoli?

La Befana del 6 gennaio affonda le sue radici in un intreccio di leggende cristiane e tradizioni popolari antiche. Sebbene il significato iniziale fosse strettamente legato all’Epifania, con il passare dei secoli la sua figura è diventata quella di un personaggio bonario e affettuoso, capace di portare gioia e dolcezza nei cuori dei bambini. La Befana non è solo una tradizione natalizia, ma anche un simbolo di unione e di speranza, che continua a vivere in tutte le sue varianti, nelle case e nelle piazze d’Italia.

Dove nasce la tradizione della befana

La Befana è principalmente legata alla celebrazione dell’Epifania, che nel calendario liturgico cristiano commemora la visita dei Magi a Gesù Bambino. Secondo il racconto evangelico, i Re Magi si recarono a Betlemme per portare doni al neonato Re, seguendo una stella. L’Epifania, che significa “manifestazione”, celebra proprio la rivelazione di Gesù come il Salvatore del mondo. 

In questo contesto, la figura della Befana potrebbe essere interpretata come una versione popolare di una figura sacra legata all’episodio biblico. La tradizione vuole che la Befana, una vecchia donna che viveva isolata in una casa, fosse stata invitata dai Magi a seguirli per portare anche lei dei doni a Gesù. Tuttavia, la Befana si rifiutò di partire e, pentita del rifiuto, cercò invano di raggiungere i Magi e il bambino, portando doni ai bambini lungo il suo cammino, nella speranza di trovare il piccolo Gesù.

Oltre alla dimensione cristiana, la figura della Befana è anche radicata in tradizioni pre-cristiane, che affondano le loro radici nell’antico folklore europeo. La Befana, con la sua figura di vecchia donna che vola su una scopa, ricorda molto le streghe delle leggende popolari, simbolo di una connessione profonda con la natura e con il ciclo delle stagioni. 

In alcune tradizioni pagane, l’epoca dell’Epifania coincideva con i riti di passaggio tra l’inverno e la primavera. Le streghe, o figure simili, venivano viste come custodi del fuoco e della fertilità, e si pensava che portassero fortuna e benedizioni durante la lunga e fredda stagione invernale. L’immagine della Befana che vola sulla scopa potrebbe derivare proprio da queste antiche credenze.

Secondo la leggenda, la Befana visita ogni bambino la notte tra il 5 e il 6 gennaio, portando dolci ai bambini buoni e carbone o cenere a quelli cattivi. Questa tradizione, legata all’educazione dei più piccoli, ha la funzione di premiare i comportamenti virtuosi e punire quelli scorretti, molto simile al ruolo che Santa Claus svolge durante il Natale.

“Mamma, chi è la Befana e perché porta le scarpe tutte rotte?”

Prima o poi, si sa, questa domanda arriva…e noi? Sappiamo tutte cosa rispondere ai nostri fanciullini tanto curiosi? E, soprattutto, chi di noi non ha aspettato nella propria vita almeno per una notte la dolce vecchina che porta i suoi dolcetti (o nel peggiore dei casi il carbone) ai bambini di tutto il mondo?

Il carbone inizialmente veniva messo nelle calze in ricordo del falò con il quale veniva bruciato il fantoccio. Con il cristianesimo assume invece l’attuale connotazione negativa ovvero una punizione per i soli bambini che si erano comportati male durante l’anno precedente.

Ecco la filastrocca della Befana:

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito a trullallà
La Befana eccola qua!

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito tutto blu
la befana viene giù.

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito a gran sottana
viva viva la Befana!

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito e la bandana
viene viene la Befana!

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
e le ha rotte in cima in cima
la befana è poverina.

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