Da oggi in UK sono illegali gli incontri “d’amore” al di fuori della famiglia (ma il lockdown viene allentato)

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Niente sesso, siamo inglesi. E stavolta è (quasi) vero: il governo del Regno Unito, da oggi, vieta gli incontri tra persone che non vivono insieme anche se, in realtà, allenta complessivamente le restrizioni anti coronavirus.

In osservanza alle norme anti contagio già in vigore, andare a casa di qualcun altro era illegale, ma da oggi 1 giugno anche chi riceve l’ospite è contro legge. Questo per evitare “assembramenti” potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

Non si parla in realtà esplicitamente di incontri a carattere amoroso, ma è chiaro che anche questi sono di fatto vietati. Si legge infatti nella normativa (art. 6 del Regolamento 2020 No. 558, in vigore da oggi 1 giugno):

Nessuno può, senza una scusa ragionevole, pernottare in qualsiasi altro diverso da quello in cui vive

Una norma che, se da un lato rispecchia il quadro generale delle misure di distanziamento sociale, dall’altro appare più restrittiva di quanto, in parallelo, sta facendo il Regno Unito.

Su questo si è espresso anche l’avvocato per i diritti umani Adam Wagner, che su Twitter precisa come la polizia, da oggi, non avrà più la possibilità di chiedere alle persone il motivo per cui sono fuori di casa.

To be clear – from tomorrow
– he police can no longer get involved with why you are outside of the place you are living.
– No more power to direct people back home
– no more power to fine for leaving/being outside of home without reasonable excuse

— Adam Wagner (@AdamWagner1) May 31, 2020

La nuova legge, dal titolo ‘The Health Protection (Coronavirus, Restrictions) (England) (Amendment) (No. 3) Regulations 2020’ allenta complessivamente tutte le misure entrate in vigore il 26 marzo, tanto che il Governo, in passato duramente criticato per il suo iniziale atteggiamento “permissivo”, ha ritenuto di dovere delle spiegazioni ai cittadini.

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“Non stiamo chiedendo alle persone, o consigliando alle persone, di smettere di proteggersi – ha dichiarato in conferenza Robert Jenrick, Segretario di Stato per l’Edilizia abitativa, Comunità ed Enti locali – Nulla di tutto ciò. […] pensiamo che il tasso di infezione sia sufficientemente basso ora per consentirci di fare alcune cose piuttosto tranquille come andare fuori a fare una passeggiata con i membri della famiglia, o di incontrare qualcuno di un’altra famiglia”.

Sì, ma senza pernottare. Perché la medesima legge impedisce a chiunque di dormire in una casa diversa dalla propria. Ci sono comunque delle motivazioni che rendono il divieto inapplicabile, tra le quali riunioni per scopi educativi dell’infanzia, allenamenti sportivi (per chi gli atleti professionisti), così come per motivi di lavoro o anche per fuggire da situazioni di violenza domestica.

La legge, al di là dei contenuti apparentemente contraddittori (anche se effettivamente le probabilità di contagio al chiuso restano sempre maggiori) è stata contestata anche sul piano democratico, perché approvata senza passare dal Parlamento.

E appare in realtà piuttosto singolare che, a partire dal prossimo 6 giugno, la Svizzera riapra invece le strutture del sesso a pagamento, nel Paese elvetico perfettamente legali e che offrono lavoro per circa 20.000 addetti, come riportato sul sito dell’Ufficio Federale della Sanità pubblica (una chiara spiegazione su cosa sarà possibile fare è riportata anche su Twitter da Andrè Simonazzi, vice cancelliere e portavoce del governo federale svizzero).

#CoronaInfoCH Cosa cambia da sabato 6 giugno in Svizzera? Cosa è nuovamente permesso, cosa invece resta proibito? (BK) pic.twitter.com/rdaqJq2ZHe

— André Simonazzi (@BR_Sprecher) May 27, 2020

Ma, anche qui, si consigliano solo le posizioni che limitano il faccia – a – faccia, come riporta associazione Prokore.

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Mentre dunque Olanda e Svizzera dicono sì alle “coccole”, anzi, le promuovono anche come misura sociale, dal Regno Unito arriva uno stop.

Paese che vai, usanze che trovi?

Fonti di riferimento: Robert Jenrick/Youtube / Adam Wagner/Twitter / Governo UK / Andrè Simonazzi/Twitter / Ufficio Federale della Sanità pubblica svizzera / Prokore

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