Dagli antibiotici all’anestesia, la “storia avventurosa della medicina”
Tempo di Lettura: 3 minutiMILANO (ITALPRESS) – Conoscere la storia della medicina è un esercizio di comprensione, di memoria e di gratitudine. Dalle antiche teorie umorali di Ippocrate e Galeno alla scoperta della circolazione sanguigna di William Harvey, fino alla nascita della microbiologia con Pasteur e Koch, ogni progresso ha costruito le basi della medicina moderna. Queste scoperte storiche […]
MILANO (ITALPRESS) – Conoscere la storia della medicina è un esercizio di comprensione, di memoria e di gratitudine. Dalle antiche teorie umorali di Ippocrate e Galeno alla scoperta della circolazione sanguigna di William Harvey, fino alla nascita della microbiologia con Pasteur e Koch, ogni progresso ha costruito le basi della medicina moderna. Queste scoperte storiche hanno migliorato le conoscenze scientifiche, ma soprattutto hanno cambiato il modo in cui il medico vede il paziente e la malattia. Studiare la storia della medicina aiuta i professionisti a riconoscere il valore del loro lavoro, ad apprezzare i progressi raggiunti e a rispettare il percorso umano e scientifico che ha permesso di arrivare fino a qui. Per il pubblico è invece un modo per capire l’importanza della scienza medica, delle norme etiche e delle pratiche che oggi guidano la nostra salute. Sono questi alcuni dei temi trattati da Paolo Mazzarello professore ordinario di Storia della medicina all’Università degli Studi di Pavia, dove è presidente del Sistema museale di Ateneo, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“La medicina è lo studio del corpo umano normale e patologico, la prevenzione e il trattamento delle malattie e delle lesioni traumatiche – ha esordito – La medicina è una scienza, applica il metodo sperimentale, ma è anche una forma d’arte, è bastata ancora ampiamente sulle intuizioni, cioè sulla capacità di intuire i fenomeni al di là di un ragionamento step by step – ha sottolineato il professore – Lo spessore d’arte della medicina è tuttora presente, e poi è anche una tecnica, una scienza applicata, è inoltre anche un discorso sull’uomo e una forma di umanesimo, perchè al centro di ogni cosa la medicina pone l’essere umano”. Autore del libro ‘Storia avventurosa della medicinà, edito da Neri Pozza, Mazzarello ha passato in rassegna alcune delle principali innovazioni che hanno scandito la storia, il progresso e lo sviluppo della medicina: “Se dovessimo chiedere a un medico il punto di svolta fondamentale troviamo chi dirà l’antibiotico, chi le vaccinazioni, chi l’anestesia – ha premesso – Io penso che l’innovazione che gerarchicamente ha maggiormente determinato il percorso della medicina è stata la dissezione del cadavere a scopo medico. Qualsiasi cosa noi possiamo dire sulle funzioni del corpo, non possiamo prescindere dalla sua struttura. Da un lato c’è la fisiologia: parlo della teoria della circolazione del sangue, che fu possibile unicamente perchè la dissezione del cuore umano permise di accertare che non c’erano i pori che si pensava mettessero in comunicazione il ventricolo con l’altro. Ma è fondamentale anche per la patologia – ha spiegato Mazzarello – C’era una concezione fluida della patologia, si pensava ai quattro umori del corpo e alla loro armonia e disarmonia. Tagliando il cadavere, invece, si vede che le malattie hanno una causa all’interno degli organi, si passa da una concezione fluida a una localizzata”.
Sugli antibiotici: “E’ un’altra delle scoperte fondamentali, ha fatto fare un balzo alla vita media delle popolazioni – ha ricordato – E’ una scoperta venuta fuori in modo casuale, Fleming che ha isolato la penicillina ha una storia singolare. Sceglie di fare il medico perchè eredita delle sterline dallo zio, poi a Londra al St. Mary’s Hospital decide di fare il microbiologo perchè il reparto aveva organizzato un’attività sportiva competitiva. Infine, scopre l’antibiotico perchè dimentica una piastra di Petri e tornando dalle vacanze poi darà vita a una scoperta rivoluzionaria”. Non di secondaria importanza l’introduzione dell’anestesia: “Ha cambiato le carte in tavola, per noi è inimmaginabile pensare a cosa era la medicina prima dell’anestesia – ha riconosciuto il professore – Anche qui è tutto casuale: siamo nel New England, c’erano quei personaggi che creavano spettacoli con la carrozza e facevano aspirare il gas esilarante perchè induceva allegria e faceva ballare la popolazione. Un dentista osservò per caso una di queste scene di ballo e vide che uno dei danzatori picchiò contro un mobile ma senza battere ciglio. Allora, scoprì che questi non si era accorto di essersi fatto male. Nasce così l’anestesia”.
Infine, sulle vaccinazioni: “Alcune hanno un’efficacia straordinaria, pensiamo alla poliomielite e a che cosa era 60 anni fa. La vaccinazione ha cambiato la configurazione sanitaria dell’umanità – ha concluso – Ci sono vaccinazioni con percentuali meno elevate di efficacia, ma restano uno strumento imprescindibile”.
– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).