Dalla Tanzania l’appello all’Italia degli insegnanti volontari: “Diamoci da fare”
- Alessandra Fabbretti
- 07/08/2020
- Cooperazione
- a.fabbretti@agenziadire.com
Con il progetto The Bright Education Library offrono il supporto a bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni per studiare le materie scolastiche Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “In Tanzania dobbiamo tutti fare la nostra parte per migliorare il futuro del Paese e con il mio progetto, The Bright Education Library, cerco di offrire tutto il supporto possibile a bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni per studiare le materie scolastiche, preparandoli alle sfide che li aspettiamo”. Henry Victor ha 29 anni ed e’ un ambasciatore dei giovani per l’Unesco nell’ambito della Global Alliance for Partnerships on Media and Information Literacy (Gapmil). Dal 2016 coordina un team di 28 insegnanti che aiutano gli studenti delle scuole primarie e secondarie a stare alla pari con il programma. Gli alunni ricevono lezioni individuali gratuite presso la sede dell’associazione, a Dar Essalam, oppure in classe, direttamente a scuola.
La sfida, assicura Victor, e’ ambiziosa: “Da un lato, l’obiettivo e’ sostenere i ragazzi e le ragazze rimasti indietro, offrendo loro lezioni ma anche strumenti volti ad acquisire le competenze e le capacita’ necessarie per avere successo nei loro studi”. Dall’altro, il progetto strizza l’occhio al lavoro: attraverso apposite convenzioni con le scuole, gli insegnanti volontari della Bright Education Library possono svolgere un utile stage per arricchire il proprio curriculum.
Nel team di educatori, continua Victor, “ci sono 18 donne e dieci uomini e l’eta’ non supera i 30 anni. Ognuno di loro tiene lezioni in tutte le scuole, a rotazione, in modo che possano essere coinvolti nel modo piu’ completo”. Gli studenti che accedono al programma della della Bright Education Library vengono affiancati in nove materie: letteratura, storia, geografia, scienze sociali, matematica, algebra, biologia, chimica e fisica.
Gia’ dieci scuole elementari e superiori hanno aderito, dimostrando la sensibilita’ dei presidi al valore dell’iniziativa: “Non e’ ovvio guadagnarsi la fiducia perche’ devi convincerli che sei sufficientemente qualificato per affiancare insegnanti professionisti” continua Victor, convinto che, tuttavia, “i giovani devono rimboccarsi le maniche se vogliamo progredire”. Per questo lancia un appello all’Italia: “in qualita’ di ambasciatore Unesco per i giovani promuovo l’alfabetizzazione digitale e chiunque voglia darci una mano a raggiungere questo obiettivo, e’ il benvenuto”.
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