PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – La miglior risposta l’ha data sul ring, mettendosi al collo quell’oro che zittirà i detrattori. Quella di Parigi è stata soprattutto l’Olimpiade di Imane Khelif, 25enne algerina la cui presenza è stata trasformata in un caso. Colpa di quanto accaduto nel marzo 2023 ai Mondiali di boxe, con la squalifica per l’elevato livello di testosterone poche ore prima della finale per l’oro. L’Iba, la Federazione internazionale ‘scomunicatà dal Cio, ne ha fatto la pedina della sua crociata politica ma Imane ha potuto contare sempre sul sostegno della sua gente e dello stesso Comitato olimpico. E ieri sera, al Roland Garros solitamente teatro di imprese tennistiche, è arrivata la medaglia più bella, la prima vinta da un’algerina nel pugilato. “L’Olimpiade è la più importante piattaforma sportiva internazionale. A Tokyo sono arrivata quinta e qui ho vinto l’oro – le sue prime parole a caldo – Ero sotto pressione come tutte le altre atlete, ci si aspettava da me una medaglia e tutti sanno in Algeria quanto abbia lavorato duramente negli anni scorsi. Il pubblico e i tifosi hanno ricoperto un ruolo molto importante nel sostenermi, mi hanno dato la forza e mi hanno aiutato a perseverare”. Perchè con tutto quello che ha passato, non era semplice restare focalizzata sull’obiettivo. E ora che l’ha centrato, può togliersi qualche sassolino. “Ho parlato tanto, mi sono qualificata con merito per prendere parte a questo evento. Sono una donna come qualsiasi altra, sono nata donna, ho vissuto da donna e ho combattuto da donna, su questi non ci sono dubbi – rimarca – Ma ci sono quelli che chiamo i nemici del successo. Ed è anche per questi attacchi che la mia vittoria ha un sapore speciale”. Imane, che ha ricevuto anche i complimenti del presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune (“Mi ha chiamato, è il mio primo tifoso, il migliore. Era anche il suo sogno”), non si sottrae a quello che è il suo nuovo ruolo. “Il mondo intero conosce la mia storia, vengo da un piccolo villaggio, da una famiglia molto povera ma sempre orgogliosa di me e che mi ha sempre sostenuto nello sport. Il mio messaggio al mondo è che dovrebbe rispettare i principi olimpici ed evitare il bullismo. E’ questo il messaggio dei Giochi, i valori olimpici sono molto importanti. Siamo qui per performare come atleti, spero che non vedremo nelle edizioni future attacchi come quelli che ho subito”. C’è anche tempo per rispondere all’Iba. “Il mio onore è intatto ma gli attacchi che ho visto sui social sono stati molto tristi e insignificanti e hanno un impatto sulla dignità delle persone – commenta – Per quanto riguarda l’Iba, ho boxato sotto la loro egida dal 2018, sanno di cosa sono capace e come sono cresciuta negli anni. Ora mi odiano e non so nemmeno perchè. Il mio messaggio per loro è questa medaglia. La mia dignità e il mio onore sono al di sopra di tutto”. L’ultimo pensiero non poteva non essere per la sua gente. “Le donne algerine sono note per la loro forza, la loro volontà, il loro valore. La popolazione algerina è venuta qui a sostenermi e a mandare un messaggio al mondo arabo, che l’onore viene prima di tutto”.
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