Ddl Salvamare: c’è l’ok del Senato, così i pescatori potranno recuperare i rifiuti finiti in acqua

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Approvato dal Senato il ddl Salvamare che permetterà ai pescatori di recuperare e smaltire i rifiuti che inquinano il Mediterraneo, premiando chi si impegna di più per l’ambiente 

Compiuto un importante passo avanti a favore della tutela degli ecosistemi marini: ieri il ddl Salvamare è stato (finalmente!) approvato in Senato, con 220 voti favorevoli, nessun contrario e 15 astensioni. Proprio qualche giorno fa l’Onlus Marevivo e l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa avevano lanciato un appello affinché questo ddl rivoluzionario, che aveva ricevuto l’ok della Camera dei deputati nel 2019, venisse calendarizzato al più presto.

Per l’approvazione definitiva del testo, però, è richiesto un ulteriore passaggio parlamentare perché a Palazzo Madama sono state apportate alcune modifiche. 

Siamo molto soddisfatti, ma ora non possiamo abbassare la guardia – ha dichiarato la presidente di Marevivo Rosalba Giugni. –Continueremo a seguire l’iter legislativo per la sua approvazione definitiva, che ora più che mai è necessaria. Il mare infatti ha un ruolo decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbe un terzo dell’anidride carbonica nell’atmosfera ed è un grande regolatore del clima con le sue correnti e maree. Tuttavia, per svolgere queste funzioni vitali deve essere in buona salute. L’approvazione di questo provvedimento sarebbe un segnale forte, la prima risposta concreta dell’Italia alla Cop26 di Glasgow. Avanti tutta!

Perché la legge Salvamare è così importante 

La legge Salvamare è necessaria per proteggere il Mediterraneo. Il ddl dà la possibilità ai pescatori di diventare parte attiva nel recupero e smaltimento dei rifiuti di plastica che inquinano le nostre acque. Anche se oggi volessero farlo, di fatto le norme lo impediscono. Infatti, i rifiuti pescati accidentalmente in mare o prodotti dall’attività di pesca sono considerati speciali, dunque soggetti a una procedura di raccolta e smaltimento complessa dal punto di vista burocratico. Al momento, quindi, la cosa più semplice da fare è rigettare in mare i rifiuti. 

Grazie alla legge Salvamare, invece, i rifiuti potranno essere portati nei porti e i pescherecci potranno ottenere un certificato ambientale. 

Come ricorda il WWF,  il 95% dei rifiuti che finiscono Mediterraneo è composto da plastica e oltre 130 specie – in particolare le tartarughe marine – sono vittime di ingestione da plastica che scambiano i sacchetti di plastica per prede, senza contare tutte quelle che rimangono intrappolate nelle reti e nei rifiuti abbandonati.

La legge Salvamare, quindi, potrebbe fare davvero la differenza per il nostro delicatissimo ecosistema marino!

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Fonti: Marevivo Onlus/WWF

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