Diritti tv per la Serie A, fino al 2024 il grande calcio italiano sarà su DAZN
La serie A si converte allo streaming. La Lega Calcio ha assegnato i diritti TV per il prossimo triennio del massimo campionato di calcio e a spuntarla è DAZN che, offrendo 840 milioni di euro all'anno, ha sbaragliato la concorrenza di Sky. L’app dedicata allo sport si è aggiudicata i pacchetti 1 e 3 dell’asta che le consentiranno di trasmettere 7 partite in esclusiva per ogni turno più le restanti 3 partite in co-esclusiva con chi si accaparrerà il pacchetto 2. In questo caso sembra essere in vantaggio Sky (offerti 70 milioni all’anno), ma la Lega si è riservata la possibilità di discuterne con la pay-TV fino al 29 marzo, data in cui scadono le offerte del bando. Chi vince potrà trasmettere le 3 partite in co-esclusiva con DAZN, con l'opportunità di far vedere uno di questi match in chiaro (eventualmente su Cielo o TV8). Non pervenuta la tanto attesa offerta di Amazon Prime Video, che dopo aver strappato 16 partite in esclusiva per le prossime tre edizioni della Champions League, rinuncia al piatto forte e rimanda lo sbarco in pompa magna tra i big del pallone. DAZN dunque rivoluziona il panorama calcistico italiano con il supporto di 16 squadre: Atalanta, Benevento, Bologna, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma, Roma Spezia, Torino e Udinese; contrari invece Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo.
L’asta per i diritti TV è stata sbilanciata dalla sentenza del Consiglio di Stato che imponeva un blocco alla vendita in esclusiva su tutte le piattaforme nei confronti di Sky: qualora il colosso guidato da Maximo Ibarra avesse acquistato il pacchetto principale con le 7 migliori partite, la Lega avrebbe dovuto rivendere i diritti di trasmissione di questi match in streaming ad altri offerenti. Da qui la scelta di procedere con il freno a mano tirato che ha costretto Sky a investire meno e a perdere uno degli asset su cui ha basato la propria crescita nel corso degli ultimi anni. È altrettanto vero che nella sede della pay-tv probabilmente non si aspettavano un’offerta così generosa da parte di DAZN, considerando che gli 840 milioni necessari per vincere costituiscono praticamente il fatturato del 2019 da parte dell’app, ma a livello mondiale. Insomma, DAZN ha captato una possibilità unica e ha giocato tutte le carte a disposizione per convincere la Lega ad affidarle il suo prodotto di punta. E taglia di netto i ponti con l’esperienza di DAZN 1 sul bouquet satellitare che, però, le portava però in dote oltre un milione di abbonati.
Quello che rimane da capire è se DAZN sarà in grado di gestire una situazione di questo tipo: lo sbarco in Italia 3 anni fa è stato un mezzo flop alle prese con buffering, caricamenti lenti e un’infrastruttura in streaming ancora acerba per la mole di utenti che è in grado di richiamare il calcio. Da allora la fibra ottica ha aiutato tutte le app di TV in streaming a gestire i propri problemi dando una boccata d’ossigeno anche nelle zone più periferiche ma è innegabile che trasmettere 10 match di cartello online può essere ancora una sfida ardua da sostenere. Un po’ perché esistono ancora tante zone non coperte da velocità di connessione decenti, ma soprattutto perché l’arrivo di tutta la serie A potrebbe buttare giù il fragile castello costruito da DAZN negli ultimi 3 anni. Senza contare che gli utenti sarebbero costretti a rinunciare al 4K o addirittura all'HD per i limiti di rete di un evento di tale portata. A dare una mano all’app, potrebbe pensarci TIM che ha confessato, dopo l’apertura delle buste, di voler assistere DAZN come partner strategico senza far trapelare esattamente quali sono i confini del loro accordo privato.
Ma il binomio DAZN-Serie A è soltanto l’ultimo tassello che ci porterà in un 2021 fatto di calcio (quasi) esclusivamente in streaming. Oltre al massimo campionato di calcio, potremo vedere la Champions League su Mediaset e Amazon Prime Video, che si sono spartite i diritti per la visione delle 137 partite della massima competizione continentale): l’app di Bezos garantirà 16 partite all’anno con la migliore partita del mercoledì (italiane comprese) in esclusiva, mentre il resto si spartirà tra la nuova piattaforma on demand che potrebbe affiancare o nascere all’interno di Infinity e Canale 5, che continuerà a trasmettere una partita in chiaro per ogni turno.
Chi esce con le ossa rotte da questo turno di aste è Sky, che si ritrova senza il suo prodotto di punta degli ultimi anni. L’emittente satellitare non è rimasta a guardare e si è aggiudicata la possibilità di trasmettere le prossime coppe europee per il triennio 2021-2024 con 403 partite in esclusiva tra Champions, Europa League e la neo-nata Europa Conference League. Ad ogni modo, per una volta, chi esce vincitore da questa querelle è il consumatore, che – per la prima volta dopo tantissimo tempo – potrà sottoscrivere un solo abbonamento per vedere tutta la serie A. Chi si sta sfregando le mani per abbonarsi a 9,90€ al mese forse rimarrà deluso, è difficile infatti che DAZN possa confermare quel tariffario per tutta la serie A in esclusiva, ma è più ipotizzabile che ci sia un aumento dei prezzi per avvicinarsi ad una soglia di 29€ al mese che ti consentiranno di vedere tutti i match su smart TV, console da gioco, laptop, PC, smartphone e tablet. Basterà avere l’app all’interno del device e il gioco è fatto.
LEGGI ANCHE:
Calcio in streaming, presto le partite si potranno vedere tutte su internet
SuperChampions e Superlega, che cosa sono e perché si sta facendo una gran confusione
Come sarà la nuova Champions League