Dl Rilancio, la rivolta delle scuole paritarie trova sponda in parlamento: 300 milioni subito

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aula scuola banchi

C'è il rischio che "il 30% delle scuole paritarie pubbliche a settembre non riapra" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Trecento milioni subito. Il doppio delle risorse finora stanziate. Perche’ altrimenti c’e’ il rischio che “il 30% delle scuole paritarie pubbliche a settembre non riapra”. La ‘rivolta’ delle paritarie trova ascolto in Parlamento: deputati e senatori di tutto l’arco parlamentare promettono infatti di aumentare i fondi previsti dal decreto rilancio per finanziare “subito” e maggiormente le alternative alla scuola pubblica.

Con la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani che assicura: “Appoggeremo le iniziative parlamentari in questa direzione”. E’ il risultato di un seminario online organizzato da Ricostruire di Stefano Parisi dal titolo ”Piu’ parita’ per le paritarie, piu’ liberta’ per tutti’.

I conti li fa Stefano Lepri, del Pd: “Dobbiamo trattare le scuole come i lavoratori e le imprese in difficolta’. Cerchiamo tutti di mettere da parte la questione della liberta’ educativa e concentrarci sul ristoro” delle mancate rette. Come? “Col raddoppio dei fondi- spiega- da 80”.

Tiziana Drago (M5S) parla di “stanziamento diretto” e “credito d’imposta per primarie e secondarie”. La viceministra Ascani sottolinea: “Nel decreto rilancio in discussione alla Camera c’e’ una positiva convergenza. Le paritarie sono un settore fondamentale dell’educazione che riguarda la liberta’ educativa e il diritto all’istruzione: se venissero meno sarebbe come negare a decine di migliaia di bambini un insegnamento”. L’obiettivo, spiega, e’ “tornare tutti a fare scuola in presenza: la Dad ha tamponato l’emergenza ma non puo’ sostiruire la scuola”.

Stefano Parisi chiede di “ripensare il modello educativo, fermo all’Ottocento”; mentre Maria Elena Boschi osserva: “Per noi tutte le scuole devono essere in condizione di poter riaprire e servono risorse e finanziamenti per garantire liberta’ di scelta a famiglie e docenti e il diritto di lavorare a tutti i didpendenti, perche’ spesso in alcuni territori” le scuole paritarie “sono l’unica possibilita’ di formazione e istruzione. Noi siamo a favore di destinare una parte importante degli 800 miioni del decreto rilancio alle scuole paritarie“.

Stefano Fassina, di Leu, parla di “emergenza” e chiede di “combattere affinche’ nessuna scuola paritaria sia costretta a chiudere, perche’ sarebbe una perdita irriversibile”. Sulla sua linea anche Paola Frassinetti (Fdi) e Paola Binetti (Udc).

Anna Monia Alfieri, dell’associazione Il diritto di apprendere, avverte: “Al Sud non riaprire le scuole vuol dire consegnare i ragazzi alle mafie”. Giancarlo Giorgetti assicura che la Lega “sosterra’ ogni proposta che elimini la discriminazione” delle paritarie. Maria Stella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera, propone un “incontro tra i capigruppo” per mettere a punto una strategia emendativa al decreto rilancio. Massimo Gandolfini, del Family day, apprezza: “Mi sembra un’ottima idea. Bisogna fare tutto il possibile per far arrivare soldi alle famiglie che non sono piu’ in grado di pagare le rette”. Intanto, annuncia: “Giovedi’ 18 alle 14.30 faremo un flash mob in piazza Montecitorio per incentivare tutte le formazioni politiche ad aiutare concretamente le famiglie”.

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