Domenico Dolce: «Cari siciliani svegliatevi, avete un milione di possibilità»
Lo stilista Domenico Dolce, dalle pagine di Repubblica, invita i siciliani a darsi da fare. Parlando della sua terra d’origine, ne ha sottolineato punti di forza e debolezze: «Cari siciliani, svegliatevi, avete il genio».
La Sicilia di Domenico Dolce
L’amore per una terra e, allo stesso tempo, la consapevolezza di un potenziale che spesso viene sprecato. C’è tutto questo – e molto di più – nelle parole dello stilista, una metà della maison Dolce e Gabbana.
Domenico Dolce è nato a Polizzi Generosa e la Sicilia, nelle collezioni che firma con Stefano Gabbana, è sempre presente. In tante occasioni i due stilisti hanno decantato le lodi di questa terra che li ispira di continuo.
Pochi giorni fa, Dolce è stato a Palermo per presentare la nuova edizione de “Le vie dei Tesori”: «Chi va via dalla Sicilia si sente come rifiutato», ha detto in quell’occasione. Non è facile sentirsi all’altezza di questa terra: «Ho ancora paura di deluderla», confessa.
A Repubblica ha detto: «Sono andato via dalla Sicilia per mancanza di possibilità. Mi sono sentito rifiutato, deluso perché volevo realizzare lì quello che avevo in mente», ma non è stato possibile. «Soprattutto a Palermo abbiamo avuto tanti problemi logistici», ha rivelato al quotidiano.
Quindi ha aggiunto: «Mi guardo intorno e vedo un milione di possibilità tutto ciò che si potrebbe creare ma che non si comprende né si sa sfruttare a pieno. Tutto il mondo è andato avanti e noi siamo rimasti indietro, indietro, indietro». Allo stesso tempo, però, ammette che, forse, quel rimanere indietro è una fortuna, perché significa avere una tradizione che altri hanno perso.
Parlando della sua Polizzi Generosa, Domenico Dolce ha constatato come “tutto è abbandonato”. «Non c’è più il noccioleto, niente. Trent’anni fa, invece, mio nonno viveva di campagna». Quindi aggiunge: «Adesso che c’è il boom del biologico potremmo creare un grandissimo indotto economico, nuove giovani imprese. Cosa volete che ci sia di più biologico della Sicilia».
Dal passato al presente, la conclusione è sempre all’insegna del profondo legame con l’isola: «La Sicilia è l’amante da cui sempre tornerò e che sempre mi ispirerà. Se fossi un pittore, la dipingerei con le forme di una grande maîtresse dominata da tutti ma che non si è fatta mai conquistare da nessuno». E ai siciliani dice: «Cari siciliani, svegliatevi».
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