Due donne a capo dello spaccio di droga sull’asse Basilicata-Puglia
POTENZA – Un’asse tra la malavita lucana e quella pugliese con un obiettivo unico, la droga, e che vedeva due donne in cabina di regia e minorenni utilizzati per lo spaccio. L’inchiesta portata avanti dalle Direzioni distrettuali antimafia di Potenza e Bari ha alzato il velo su due distinti gruppi criminali che trafficavano in cocaina, hashish e marijuana dalle basi operative di Irsina (Matera) e Gravina di Puglia (Bari). In carcere sono finite sette persone, mentre un decreto di fermo riguarda altri 21 indagati.
L’operazione, che ha impegnato duecento carabinieri dei Comandi provinciali di Matera e Bari, con l’ausilio delle unità cinofile di Tito Scalo (Potenza) e Modugno (Bari), hanno preso il via da una serie di controlli destinati al contrasto dello spaccio fra i minorenni a Irsina. Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, appostamenti e sequestri è emerso “un fiorente traffico di sostanze stupefacenti – spiegano gli investigatori – messo in piedi grazie a un sodalizio tra la malavita lucana e pugliese”. Le due organizzazioni si rifornivano di droga a Gravina. L’operazione è stata denominata ‘Coppia di Regine’ in quanto a coordinare tutte le attività dei due gruppi erano due donne. La donna a capo dell’organizzazione di Irsina impiegava diversi minorenni, tra cui i due figli, uno dei quali di appena nove anni. Secondo le indagini, inoltre, alcuni dei componenti del sodalizio gravinese, che fornivano gran parte dello stupefacente al gruppo presente su Irsina, sarebbero vicini al clan Risoli, attivo nella provincia di Bari. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente circa 700 grammi di droga (cocaina, marijuana e hashish). Numerosi gli episodi di spaccio contestati.
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