Ecco come chi ha un giardino, un orto o un balcone può salvare le piante in via di estinzione
Numerose specie sono ormai a rischio estinzione sia tra gli animali che tra i vegetali, ma i giardinieri urbani possono fare la loro parte e aiutare a preservare le piante autoctone.
Secondo un gruppo di ricercatori tedeschi, solo in Germania un terzo delle specie vegetali locali sono minacciate e ben 76 risultano già estinte. Il motivo è dato soprattutto dalla crescita degli insediamenti umani, quindi dal cemento che consuma sempre più spazi verdi.
Molte abitazioni dispongono però di cortili, orti e giardini privati che possono fare la differenza per conservare la natura, insieme a parchi e spazi verdi pubblici. Non solo: i ricercatori sostengono che anche un piccolo balcone può essere d’aiuto.
I giardinieri hanno avuto da sempre un ruolo fondamentale nella distribuzione delle specie vegetali, quindi potrebbero facilmente a riportare in vita le numerose specie autoctone che stanno scomparendo. Anziché piantare varietà ornamentali esotiche e già abbondanti in città, chi ha il pollice verde potrebbe puntare su specie che hanno più bisogno di crescere e proliferare nel territorio.
Per salvare le piante a rischio estinzione servirebbe però la collaborazione di istituzioni, vivai, orti botanici, università e associazioni di conservazione della natura. Non tutti infatti hanno informazioni sulle specie autoctone o su quelle che rischiano di scomparire e non è così semplice reperirle.
In molti Paesi esistono delle banche di semi delle specie in via di estinzione e pochi mesi fa l’iniziativa ha coinvolto anche l’Italia: il progetto LIFE SEEDFORCE include un elenco di 29 specie identificate tra quelle più vulnerabili.
Elenchi facilmente consultabili delle specie a rischio, specifici per ogni regione, o etichette che evidenzino le specie da preferire nei vivai, possono agevolare molto i giardinieri amatoriali per sapere su quali piante orientarsi.
Altre iniziative potrebbero includere sconti e incentivi per l’acquisto di semi di piante in pericolo, così da favorirne l’acquisto, oppure l’assegnazione di appalti per la cura del verde pubblico ad aziende che prediligono specie autoctone in declino.
In questo modo sarebbe possibile unire alla passione per il giardinaggio la conservazione della natura e dell’ambiente, incoraggiando un approccio scientifico alla cura del proprio giardino o balcone, e in breve tempo le specie oggi in pericolo aumenterebbero in modo sostanziale.
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Fonte di riferimento: Nature
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