Ecoforum sui rifiuti, Conai “la Sicilia sulla strada giusta”
PALERMO (ITALPRESS) – Rappresentanti istituzionali, mondo dell’impresa ed esperti che si aprono ad un confronto sulle proposte in campo e sulle soluzioni anche industriali per la gestione sostenibile dei rifiuti. Questo l’obiettivo, insieme alla nuova sfida delle direttive europee dell’Economica Circolare, al centro del 3° EcoForum Regionale sui Rifiuti e sull’Economia Circolare, che chiude la 2^ edizione di “Sicilia Munnizza Free”, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dei rifiuti. Tra le società partecipanti anche Conai, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti di imballaggio: “Mi fa piacere confermare l’impegno di Conai che soprattutto in questo periodo di difficoltà ha garantito in tutto il paese i conferimenti dei rifiuti di imballaggio – ha affermato Walter Facciotto, direttore generale di Conai, collegato in streaming -. Questo ha consentito di non bloccare la raccolta e gettare al vento lo sforzo che è stato fatto in questi anni. L’impegno con Legambiente è un impegno di moti anni, insieme abbiamo fatto tanta strada raggiungendo dei risultati eclatanti se ci ricordiamo da dove siamo partiti. Per la Sicilia il nostro impegno viene riconfermato, tra l’altro con le nuove direttive credo ci saranno delle opportunità che spero che il governo nazionale vorrà accogliere per migliorare raccolta e riciclo”.
“Sosteniamo questa iniziativa perchè riteniamo che la collaborazione con le amministrazioni locali e Legambiente sia la strada giusta per creare consapevolezza sugli strumenti che hanno i comuni per fare una buona raccolta dei rifiuti e per quello che ci riguarda dei rifiuti di imballaggio”, ha spiegato Fabio Costarella, Responsabile progetti Speciali territoriali Conai, che si è poi soffermato sui livelli nazionali per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio “abbiamo raggiunto e superato gli obiettivi indicati dalle direttive europee e dall’ordinamento nazionale. Siamo il terzo paese in Europa per quanto concerne la performance di riciclo”.
Costarella, presente ai Cantieri Culturali della Zisa, dove si è svolto l’incontro, ha poi proseguito parlando delle differenze di percentuali tra nord-centro-sud: “Supportiamo naturalmente con Anci tutte le amministrazioni che intendono fare un percorso virtuoso. La Sicilia? Negli ultimi anni grazie ad un percorso abbiamo imboccato la strada giusta – ha sottolineato Costarella -. La crescita non è costante, ma addirittura per alcuni materiali di imballaggio supera il 35%. Logicamente mancano le grandi città però su questo si sta lavorando con alacrità con la Regione Siciliana, con la quale abbiamo siglato un accordo che partirà a breve, dove saranno messe a disposizione delle risorse per investimenti. Conai, quindi sarà presente in questa fase di sviluppo ulteriore”.
Un progetto che può far compiere un ulteriore sprint alla raccolta, come ha puntualizzato Mario Emanuele Alvano, Segretario generale Anci Sicilia: “Solo puntando in alto e segnalando le criticità si può fare tutti insieme un passo in avanti. Sappiamo che ci sono difficoltà nelle grandi aree. E’ necessario un sforzo unito anche con tutte le istituzioni”. Dello stesso avviso anche Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “Il nostro obiettivo è importante e coraggioso, alcune volte anche da soli lo abbiamo portato avanti con serietà e con impegno limpido e cristallino. Siamo convinti di poter proseguire, riuscendo a raggiungere livelli ancora più alti”.
Durante i lavori premi per i Comuni Ricicloni Rifiuti Free, ovvero quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento.
“I buoni risultati raggiunti in diversi comuni siciliani, seppur con tutti i limiti e le criticità che abbiamo e continuiamo a segnalare – ha spiegato Tommaso Castronovo coordinatore del Progetto ‘Sicilia Munnizza Freè – sono comunque il segnale che qualcosa sta comunque cambiando. Magari non proprio come avremmo voluto: la differenziata è quasi al 40%, ma la qualità è ancora insufficiente, sono centinaia i comuni che hanno raggiunto gli obiettivi di legge del 65% ma ancora le 3 città metropolitane sono sotto il 20%. Si stanno progettando nuovi impianti di compostaggio ma quelli attualmente in esercizio sono stati progettati male e gestiti ancora peggio, e comunque del tutto insufficienti per le esigenze attuali e future. C’è quindi ancora molto da fare e, soprattutto, farlo ancora meglio adesso che si apre la sfida dell’economia circolare anche nella nostra regione”.
(ITALPRESS).