Emergenza Coronavirus, una mano arriva dallo Spazio
- Antonella Salini
- 06/04/2020
- Scientificamente
- a.salini@agenziadire.com
Un Paese dopo l’altro finisce in lockdown: tutto chiuso per impedire al nuovo Coronavirus di diffondersi. Scienziati e medici di tutto il mondo sono al lavoro per studiare il virus e trovare cure, magari anche un vaccino.
Il settore aerospaziale non sta a guardare e mette a disposizione tutte le sue conoscenze e infrastrutture per contribuire alla sfida.
Contro la pandemia sono già state chiamate a raccolta tutte le aziende che si occupano di tecnologie spaziali. Fino al 20 aprile è attivo ‘Space in response to COVID19 outbreak’, bando proposto dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in accordo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (MID) e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.
Il bando va alla ricerca di sperimentazioni di tecnologie spaziali per il contenimento, il monitoraggio e il contrasto al virus. Le soluzioni proposte dovranno essere veloci e di immediata applicabilità. L’Agenzia Spaziale Italiana ha già autorizzato il finanziamento del bando per 2,5 milioni di euro.
“Lo Spazio, ora più che mai, deve essere al servizio di tutti e con questo bando saranno messe a fattore comune le tecnologie spaziali provenienti dai dati satellitari di telecomunicazione, navigazione e osservazione della Terra”, ha spiegato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia.
L’esperienza delle missioni nello Spazio di equipaggi di astronauti ha fatto maturare una profonda conoscenza di medicina a distanza, di interventi medici con follow up e anche di formazione: tutto in condizioni di eccezionale complessità, proprio come quelle che ci troviamo a fronteggiare oggi con la pandemia in corso.
I risultati ottenuti dalle aziende che vinceranno il bando saranno a disposizione non solo dell’Italia, ma anche degli altri Paesi che fronteggiano l’emergenza sanitaria più grave del secolo.
La partita contro il virus è aperta, tutti sono chiamati a partecipare. Dal canto suo, l’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) ha censito i laboratori in suo possesso che potrebbero essere utili nello studio del contrasto al virus. E sta portando avanti ricerche per annientare Covid19. Ce ne ha parlato Giovanni Pareschi, referente Inaf per le iniziative di contrasto al virus.
L’Istituto nazionale di Astrofisica “si è messo a disposizione immediatamente per contrastare la diffusione di Covid19, grazie ai laboratori d’avanguardia e alle tecnologie che normalmente vengono utilizzati per l’esplorazione del cosmo– spiega Pareschi-: metodi innovativi per la diagnostica, osservazione e controllo di aree popolate per controllare la diffusione delle persone e i loro movimenti tramite strumentazione usata per lo Spazio. Tra le cose più interessanti, lo studio che stiamo facendo per capire quanto la radiazione ultravioletta a diverse lunghezze d’onda possa infettare e annientare il virus“.
Non ci sono, però, solo scienza e tecnologia. L’esperienza delle missioni spaziali è fatta anche di umanità, di emotività, di psicologia. Pensate agli astronauti, lontani da Terra e chiusi in spazi limitati con persone non di famiglia, alle prese con esperimenti e allenamenti in assenza di gravità. Sono proprio loro, forse, i più indicati a dare consigli per vivere nel modo più sereno il lungo periodo di isolamento a cui siamo sottoposti. Paolo Nespoli, intervistato dal Corriere della Sera, ha dato la sua ‘ricetta’, forte dei 313 giorni trascorsi in orbita sulla Stazione spaziale internazionale. Innanzitutto, spiega, è importante avere degli orari, una routine, una lista di cose da fare per non essere sopraffatti dall’inedia. Chi non sta lavorando può dedicarsi a mettere in ordine, pulire, cucinare o fare il bucato. E poi ricordarsi sempre che si lavora per uno scopo comune, in questo caso, arginare il virus.
Luca Parmitano, due esperienze sulla Stazione spaziale con le missioni ‘Volare’ e ‘Beyond’, ha partecipato attivamente alla campagna di sensibilizzazione per spingere le persone a rimanere a casa e arginare così la diffusione del virus.
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Il consiglio? Trovare del tempo per sé. Mettere le cuffie e ascoltare musica , leggere un libro, insomma isolarsi per il tempo necessario per riprendere energie: “Spero che sia un’occasione di acquisire consapevolezza, per avere un momento di crescita”.
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