Eremo di Vincent, perché devi visitare il il “Parc Güell” del Salento

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Alte mura coloratissime ricoperte di brillanti mosaici che catturano i raggi del sole e diventano ancora più abbaglianti. E ancora statue bianchissime, icone sacre, farfalle, frasi emozionali che si incrociano, si coniugano all’architettura diventando pura suggestione: dove ci troviamo? Semplicemente in Salento, dove svetta l’Eremo di Vincent.

Per le cromìe e per l’uso sapiente di tessere del mosaico, ceramiche e piastrelle, non è un azzardo paragonare questo luogo magicoParc Güell, una delle migliori opere architettoniche di Gaudí a Barcellona. La differenza è che per visitarlo non occorre volare in un altro Paese: basta scegliere la Puglia come prossima meta di viaggio.

Eremo di Vincent

Eremo di Vincent. Fonte Facebook, per gentile concessione dell’autore Vincent Brunetti

Nonostante sia ancora poco conosciuto, visitare l’Eremo di Vincent (o meglio Vincent City) dovrebbe essere obbligatorio per tutti coloro che passano anche solo un breve periodo nelle immediate vicinanze di Lecce e che vogliono fare un tuffo nella fantasia, nei sogni e nella creatività.

L’Eremo si trova precisamente a Guagnano, comune abitato da poco meno di 6000 anime. Com’è nato? È presto detto: il merito è tutto di Vincenzo Brunetti, detto Vincent. Brunetti è un artista a tutto tondo. Un pittore, scultore, appassionato di musica.

Nato proprio a Guagnano, si avvicinò all’arte dopo un evento traumatico: fu colpito dalla poliomelite in tenera età e, a oggi, subisce ancora gli effetti debilitanti della malattia. Ma se il fisico può essere fiaccato, lo spirito è più colorato e brillante che mai, e a dimostrarlo è proprio l’Eremo.

Eremo di Vincent

Eremo di Vincent. Fonte Facebook, per gentile concessione dell’autore Vincent Brunetti

Conclusi gli studi alla Scuola D’Arte di Lecce e quelli all’Accademia di Belle Arti di Milano, infatti, Brunetti è tornato a Guagnano con l’intento di restarci e creare qualcosa di bello. Acquistata una piccola chiesetta votiva, nell’arco di vent’anni Brunetti è riuscito a trasformarla nella sua città della felicità, una casa museo che è allo stesso tempo abitazione, laboratorio, galleria espositiva, luogo di devozione e negozio.

Uno spazio dove si respira tutto l’ottimismo, l’estro e la gioia dell’artista e dove è possibile trovare anche la sua religiosità. Sacro e profano si mescolano in un connubio tanto insolito quanto incredibilmente armonico.

Tutto il complesso è stato trasformato grazie all’uso del colore e all’impiego di materiale di recupero: vi si possono trovare copie di noti capolavori, ambienti interi completamente trasformati e riadattati per essere onirici e a tratti psichedelici.

Eremo di Vincent

Eremo di Vincent. Fonte Facebook, per gentile concessione dell’autore Vincent Brunetti

A portare avanti il lavoro non è soltanto Vincent: l’artista si è avvalso della collaborazione dell’artista Orodè Deoro, che ha realizzato tutti i mosaici, e si è circondato di collaboratori che ne condividono la visione utopica che vorrebbe Vincent City come area felice, isola di pace lontana dalle norme e dalle convenzioni sociali.

Di sicuro, il punto dell’anticonvenzionale è stato più che colto. L’Eremo di Vincent è fuori dagli schemi, vivo e positivamente folle. Un luogo visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30, che con il suo fascino promette di diventare una straordinaria (e instagrammabile) meta turistica.

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