Esce venerdi 15 gennaio prossimo, l’attesa Opera prima di G.Massimo Cicala “Viaggia la domenica, e non il lunedi”
Esce venerdi 15 gennaio prossimo, l’attesa Opera prima di G.Massimo Cicala “Viaggia la domenica, e non il lunedi”, biografia del padre, Giovannino Cicala che giusto nel giorno di uscita dell ‘ Ebook avrebbe compiuto 100 anni.
Corposo il testo, di ben 128 pagine zeppe di storie, e di storia dagli ultimi del 700 ai giorni nostri, in una biografia “allargata” ad episodi fondamentali non solo del protagonista, ma anche del figlio e di diversi avi.
Una cronistoria impressionante, contrappuntata da foto inedite d’epoca, documenti, ritrovamenti, schemi, tabelle, chicche, tradizioni e altro, uscite dalla maniacale precisione di Massimo Cicala di inanellare in un corpus unico, tutta la mole di racconti capaci di tracciare una linea lunga 7 generazioni.
Anche destinato alla parte della famiglia che risiede in America, il lavoro, che ribolliva dentro l’Autore da un decennio almeno, è stato iniziato il primo settembre, come un gioco, un esercizio di stile e di memoria, destinato a concludersi in un paio di pagine, fino ad una struttura da vero libro, e soprattutto con quasi una foto d’epoca ogni due pagine. L’uso della lingua siciliana, rigorosamente corsivato, è più che abbondante ed i riferimenti alle note costituiscono un altro libro “nel” libro.
In copertina un giovanissimo ragazzo, nella commovente colorazione seppiata delle foto d’epoca, che suona un violino, elegantissimo nel suo foulard al collo, da una terrazza di V.Sparagonà a S.Teresa di Riva.
L’autore non si è risparmiato: ha approfittato del fumus mediatico per annunciare niente di meno che la prossima, la seconda fatica letteraria che ha in testa e che deve solo vedere la luce: ancora il titolo è top secret, ma sappiamo che sarà un foto – libro di inediti, riguardante il colonialismo italiano d’Africa con Mussolini, di cui Massimo Cicala si è trovato in cantina uno sterminato repertorio fotografico scattato dal nonno materno, autista civile al seguito delle truppe italiane d’occupazione. Saranno mesi allo scanner, ed al Photoshop, ma anche per la prossima uscita, si prevede una grande soddisfazione.
Cicala si è voluto sottoporre anche ad una breve intervista con il nostro Massimo Ferraro:
Massimo, come nasce questa idea?
La genesi di questo lavoro affonda i primissimi esordi dalle tradizioni orali che hanno accompagnato la mia infanzia. Notavo, con il tempo che le notizie in arrivo, più e più volte raccontate, intanto arrivavano da più direzioni, segno che erano diversi i parenti, nei diversi “rami” che erano specializzati nei racconti di un tempo.
Quindi una serie di episodi, ma slegati tra loro…
L’altra parte, non meno affascinante, era che i ricordi affondavano in tempo davvero lontano dal mio, e per di più vi erano addirittura episodi di vero e proprio contatto storico ed umano tra le varie discendenze, spesso senza sapere di un futuro “apparantamento” o addirittura senza aver mai considerato tale conoscente come proprio futuro parente, in quanto eventi naturali o drammatici magari portavano via dalla vita terrena o l’uno o l’altro.
Su cosa ha esattamente lavorato, e di cosa parli?
Man mano che prendevo dimestichezza con l’intero corpus di questa gigantesca mole di informazioni, e mi scoprivo una passione, e una conseguente buona memoria storica, mi rendevo altresì conto di altri piccoli tesori intangibili che appartenevano al mio sapere e alla mia storia familiare: intanto i campi, gli ambiti erano molteplici, svariando da fatti giudiziari, a bellici, ad amorosi, a…sessuali, a…paranormali, a semplicemente tradizionali, drammi epocali come terremoti, emigrazioni, morti premature, agricoltura, commercio etc. Forse, e grazie a Dio, l’aspetto sociale che manca, il grande assente, è proprio la politica, così non scassa le scatole!
Quindi, in pratica, un racconto o una serie di racconti passati in prosa e messi insieme..
di più, il fitto intreccio di quello che avevo in testa, sin dai racconti dell’infanzia, sia ad episodi che ho vissuto in prima persona negli anni 60, e che Madre Natura mi ha messo in grado di ricordare lucidamente (compreso il meteo che c’era…per farvi una idea(!)) mi ha gradatamente convinto che prendendo la centralità della biografia di mio papà Giovanni Cicala, allargata via via a episodi miei, magari dei miei figli Amos e IvanRui, di suo padre (mio nonno) Peppi Cicala, di suo nonno Giovanni Cicala, di suo bisnonno Vincenzo Cicala, di suo trisnonno Luigi Aliberti, in automatico veniva fuori una meravigliosa traccia di come sia cambiata la nostra società, vita, abitudini, quotidianità, dagli ultimi del ‘700 a stamattina, lungo ben 7 generazioni. Tutto qui.
…quindi poi hai messo il valore aggiunto di queste pagine…
Qualche mia buona compagnia, prodiga di consigli, e tanta esperienza raggranellata nei mille e mille rivoli della mia attività culturale sul territorio, e sul lavoro sulla mia persona, mi ha permesso di dare dei tagli professionalizzanti a quello che magari voleva essere una mera attività orale da reiterare a figli e nipoti, con il reperimento e la ricerca tecnica di documenti, notizie e riferimenti ufficiali, cercando sempre e comunque la condivisione dei vari patrimoni di conoscenza.
Questo ultimo particolare, se ci fate un po’ caso, è quello che mi ha permesso la quadratura di un progetto che era sempre rimasto prigioniero nella mia testa e destinato, come detto, ad un esercizio di stile e di memoria.