Escono insieme e fanno attività di gruppo: anche i serpenti possono stringere “amicizia”
Sembra incredibile ma è vero: anche i serpenti fanno amicizia, almeno alcune specie. Lo dimostrerebbe uno studio della Wilfrid Laurier University (Canada) che ha osservato il comportamento dei serpenti giarrettiera, i quali preferirebbero stare in gruppo, stringendo delle vere e proprie relazioni sociali.
I serpenti sono ritenuti normalmente gli animali asociali per antonomasia, ma non è vero sempre: i serpenti giarrettiera (Thamnophis elegans il nome scientifico), specie non velenosa diffusa in Nord America, Alaska e Canada fino all’America Centrale, escono insieme e fanno attività di gruppo. E stringono vere e proprie amicizie con i loro simili, con i quali trascorrono la maggior parte del tempo.
Per scoprire come la socializzazione influisce sui singoli animali è stato effettuato uno studio di psicologia comparata su diversi animali per capire i diversi metodi di interazione. Ma poiché i serpenti sono stati poco esaminati, il team ha deciso di testare 40 giovani serpenti giarrettiera orientali (Thamnophis sirtalis sirtalis) per valutare le loro personalità e preferenze sociali.
In particolare, i ricercatori hanno posizionato i rettili a gruppi di 10 serpenti, ciascuno con un punto colorato sulla testa, in un recinto murato ampio meno di 1 metro per lato, monitorandone i movimenti tramite una telecamera.
Gli studiosi fotografavano due volte al giorno i raggruppamenti dei serpenti, poi li rimuovevano e pulivano il recinto per cancellare eventuali odori, rimettendo quindi i serpenti in posizioni diverse: sorprendentemente, questi tendevano a riformare gli stessi gruppi, dimostrando di andare a cercare i propri “amici”.
“Le loro strutture sociali sono in qualche modo sorprendentemente simili a quelle dei mammiferi, inclusi gli umani” sostiene Morgan Skinner, coautore del lavoro.
Stessa cosa dicasi per le loro personalità, che si sono dimostrate varie e articolate come quelle dei mammiferi più complessi. Ma quando i serpenti facevano parte di un gruppo, tendevano a “uniformarsi” indipendentemente dal proprio carattere. Ma questa è una forma di difesa.
Ci sono infatti diversi vantaggi nell’essere sociali, in particolare per i serpenti più giovani, spiegano gli autori. Ad esempio, un gruppo trattiene il calore e l’umidità meglio di un individuo (non dimentichiamo che per i serpenti, anomali a sangue freddo, questo è molto importante).
Inoltre, se un predatore attacca, ogni individuo in un gruppo ha maggiori possibilità di fuggire rispetto a uno isolato. I serpenti, inoltre, possono ottenere informazioni l’uno dall’altro: quando un individuo ne vede un altro in esplorazione, riceve il segnale che è sicuro uscire, per citare un esempio classico.
Solo una curiosità scientifica? Tutt’altro.
“Sapere che i serpenti hanno ‘amici’ – spiega Miller – potrebbe sostenere gli sforzi profusi per la loro conservazione: spesso le specie vengono trasferite in habitat sicuri ma possono generare preoccupazione per via del prelievo forzato dai loro ambienti. Ma se i serpenti stringono relazioni sociali, traferire interi gruppi potrebbe essere meno traumatico per loro”.
E questo, tra l’altro, potrebbe rendere gli studi e le tecniche per la loro conservazione più efficienti.
La natura non finisce mai di stupirci.
Il lavoro è stato pubblicato su Behavioral Ecology and Sociobiology.
Fonti di riferimento: Sciencemag.org / Behavioral Ecology and Sociobiology
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