Esperimenti cinesi sul coronavirus? Lo scienziato italiano di Nature: “I laboratori non c’entrano”

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L'unico scienziato italiano nel team dello studio del 2015: "Esperimenti sulla trasmissibilità, avevano ragione. Ma il Sars-Cov-2 è un virus nuovo" Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – “Il Sars-Cov-2 e’ un virus nuovo, probabilmente originato dai pipistrelli, che si e’ adattato all’uomo per vie naturali“. A fare chiarezza in un’intervista con l’agenzia Dire e’ il professor Antonio Lanzavecchia, l’unico italiano membro del gruppo di scienziati autori della ricerca pubblicata su ‘Nature‘ nel 2015 all’origine in questi giorni di polemiche anche politiche.

Contattato attraverso l’Institute for Research in Biomedicine che dirige a Bellinzona, in Svizzera, dopo la specializzazione in malattie infettive all’Universita’ di Pavia e le cattedre a Genova e a Siena, lo studioso ricostruisce il lavoro rilanciato dalla rivista inglese nel 2015, condotto al fianco di ricercatori cinesi, europei e americani. A coordinarli Ralph Baric, della University of North Carolina, uno dei massimi esperti di coronavirus a livello mondiale.

Ho fornito alcuni anticorpi diretti contro Sars-CoV-1 per testare la loro capacita’ neutralizzante” precisa Lanzavecchia rispetto al suo ruolo nella ricerca, citando l’agente patogeno all’origine dell’epidemia nel 2003. Poi, sulla pubblicazione su ‘Nature‘ al centro in questi giorni delle polemiche italiane, con il rilancio di un servizio della Rai del novembre 2015, premette: “Il lavoro si basa su virus chimerici, formati cioe’ inserendo la proteina virale ‘spike’ di un virus isolato da pipistrelli nel genoma di un virus adattato al topo, e dimostra che questo virus e’ in grado di infettare cellule umane in vitro“.

Secondo Lanzavecchia, “questi esperimenti suggerivano che virus in circolazione nei pipistrelli in Cina erano potenzialmente in grado di infettare l’uomo in quanto capaci di legare il recettore umano”.

Il ricercatore smentisce quindi ogni legame con la pandemia del nuovo coronavirus, noto anche come Covid-19. “La recente emergenza del Sars-CoV-2 dimostra che questa previsione era tutto sommato corretta” dice Lanzavecchia.

“E’ pero’ importante sottolineare che il nuovo virus ha una sequenza differente rispetto ai coronavirus precedenti“. A confermarlo anche un altro studio pubblicato sempre su ‘Nature‘ pochi giorni fa, il 17 marzo. “Questo lavoro evidenzia che la sequenza di Sars-CoV-2 non e’ riconducibile ai virus descritti nel 2015” sottolinea Lanzavecchia. Che certifica insomma come la pandemia in corso riguardi “un virus nuovo, probabilmente originato dai pipistrelli, che si e’ adattato all’uomo per vie naturali”.

Un ultimo colpo alla tesi del laboratorio, secondo la quale il Covid-19 sarebbe stato creato con esperimenti e innesti artificiali, arriverebbe poi dall’esperienza delle ultime epidemie su scala internazionale. “Dopo il Sars-CoV-1 nel 2003 e il Mers-Cov nel 2012 – dice Lanzavecchia – questa e’ la terza volta che un coronavirus patogeno viene trasmesso all’uomo“.

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