Etna, nuove fratture e colata lavica: cosa sta accadendo

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Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continuano a tenere sotto stretto controllo l’Etna. Ieri sono state osservate delle nuove fratture alla base della parete settentrionale della Valle del Bove, in zona Serracozzo, con alcune emissioni di lava. Effettuato un sopralluogo: gli ultimi aggiornamenti e cosa sta accadendo.

Aggiornamenti Etna 8 giugno

Nella serata di ieri l’INGV ha segnalato la presenza di nuove fratture sulla parete settentrionale della Valle del Bove. Dalla parte più alta di questo sistema di fratture è avvenuta emissione di lava, con un punto di emissione a una quota di circa 1.900 metri. Il personale dell’Istituto ha effettuato alcuni sopralluoghi.

La colata emersa dalla bocca effusiva che si è aperta ieri sull’Etna, in zona Serracozzo, è scarsamente alimentata e il flusso lavico si è espanso di poche decine di metri. Questo è ciò che è emerso in seguito alle verifiche sul posto degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, di Catania.

È stato accertato che la bocca si trova a circa 1.900-1.950 metri (una quota più in alto rispetto a quella stimata in precedenza, di 1.800 metri). Continua senza variazioni, invece, l’attività effusiva dalle bocche del vulcano, che si è aperta lo scorso 19 maggio, tra 2.900 e 2.800 metri. I fronti lavici attivi hanno raggiunto una quota di circa 2.000 metri. Dal punto di vista sismico non ci sono variazioni significative.

I dati rilevati dalle stazioni delle reti clinometrica e Gnss non mostrano deformazioni del suolo significative. L’ampiezza media del tremore vulcanico, a partire dalla tarda serata di ieri, ha fatto registrare una fase di graduale decremento, che ha portato questo parametro da valori alti a medio-alti. Le sorgenti del tremore sono localizzate nell’area del cratere di Sud-Est, ad una quota di circa 2.900 metri sopra il livello del mare.

Riflettori ancora – e costantemente – puntati sull’Etna, dunque, per conoscerne tutte le evoluzioni. Il vulcano siciliano, nei giorni scorsi, ha dato spettacolo e anche dallo spazio gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale ne hanno catturato alcune immagini.

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, che si trova in orbita per la Missione Minerva, ha condiviso su Twitter alcuni scatti che mostrano l’Etna in tutta la sua maestosità.

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