Ex clinica Villa Bianca, da 15 anni tra degrado e paura della speculazione edilizia

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L'area, abbandonata all'incuria, si trova nel II Municipio di Roma. La proprietà ne chiede il cambio di destinazione d'uso Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Di fronte al parco Nemorense – la storica area verde del quartiere Trieste, a Roma, chiusa dallo scorso 11 novembre per lavori di riqualificazione e ancora in attesa di essere riaperta – giace da quindici anni il cantiere, o quel che resta, dell’ex clinica Villa Bianca, un tempo fiore all’occhiello della sanità romana, meta di calciatori e personaggi dello spettacolo che negli anni Ottanta e Novanta venivano qui per piccoli interventi ed esami diagnostici.

Oggi l’area è in uno stato di completo abbandono, un degrado che ha coinvolto anche le strade che la delimitano: via Martignano e via Bradano, dove da anni una rete da cantiere arancione funge da sostituto della cancellata. All’interno è visibile, da un lato, la spianata di terra dove sorgeva la vecchia clinica, demolita nel 2006, e dall’altro lato una fitta boscaglia di alberi caduti, tronchi ed erbacce. L’area è però vigilata da una guardiania h24 che ha il compito di evitare che possa essere occupata illegalmente. Ma chi è che paga? Come mai la clinica non è stata ricostruita? E perché è tutto fermo da anni? L‘agenzia Dire è riuscita a contattare la Gvm Care & Research, proprietaria di Villa Bianca, uno tra i maggiori gruppi italiani attivo nel settore della sanità, ricerca e formazione medico scientifica, con a capo Ettore Sansavini.

Secondo la Gvm Care & Research “il cantiere era partito regolarmente, in base ai tempi dei permessi di costruzione. I lavori hanno poi subito dei rallentamenti andando oltre la data prevista dai permessi, perciò fu chiesta una proroga, che però venne rigettata per due volte, anche perché nel frattempo erano cambiate le necessità territoriali in termini di salute”. Il cartello che all’epoca venne esposto all’entrata dell’ex clinica, su largo di Villa Bianca, dichiarava la fine dei lavori – partiti l’1 marzo 2006 – entro il 18 ottobre 2008. Di fatto, però, venne soltanto demolito il vecchio edificio e vennero rimosse alcune scorie nucleari ritrovate durante i lavori. Nell’ex struttura sanitaria era infatti presente un laboratorio di medicina nucleare (oggi su via Martignano è ancora attiva l’unità di medicina nucleare realizzata nel 1985; si tratta di una struttura privata accreditata dalla Regione Lazio).

Dunque nessuna ricostruzione della clinica. Cosa farne allora dell’area? “Non ci sono progetti di vendita. Abbiamo richiesto un cambio di destinazione d’uso per edilizia residenziale e housing sociale. Siamo in attesa di un riscontro” fanno sapere dalla Gvm Care & Research. Di fatto, palazzine al posto dell’ex clinica, in uno dei quartieri più esclusivi della Capitale. I residenti da anni temono una speculazione edilizia, che di fatto cambierebbe il volto tranquillo della zona. Finora il Comune di Roma ha rigettato le richieste di proroga e negato il cambio di destinazione d’uso. Intanto l’area resta in stato di abbandono. “La manutenzione si farà dopo le opportune verifiche del caso, qualora la situazione lo dovesse richiedere” concludono dalla Gvm Care & Research.

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