Expo Africa, progetto e visione: a Napoli nel 2021

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L'ideatrice Cristine Scandroglio: "Basta negatività, creiamo ponti" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “Sapevate che per fare il pesto alla genovese si usano gli anacardi? Tante aziende in Africa coltivano questo e altri prodotti utili alla filiera alimentare ma anche all’erboristeria – penso al burro di karitè – che oggi ha tante applicazioni nella cosmesi e nella farmaceutica. Di questo e molto altro si parlera’ ad Expo Africa 2021, che sara’ un ponte per conoscere i Paesi africani e instaurare rapporti positivi”. E Cristine Mariam Scandroglio, a proposito di questo tipo di rapporti e di “ponti”, puo’ dire la sua.

expo africaNata in Costa d’Avorio e cresciuta in Italia, Scandroglio ha nel suo curriculum la creazione di una società di consulenza per l’internazionalizzazione d’impresa, poi la partecipazione all’Expo di Milano del 2015, e infine la fondazione qualche anno fa de Il Ponte, un’associazione con cui fornisce orientamento educativo e professionale a coloro che vogliono rimettersi in gioco a partire dalla formazione o dal lavoro, che si tratti di italiani in difficoltà, cittadini di origine straniera o immigrati.

All’agenzia Dire Scandroglio racconta il suo nuovo progetto, Expo Africa 2021, previsto a Napoli nell’autunno dell’anno prossimo e che ha gia’ ottenuto il patrocinio della Regione Campania e del Comune del capoluogo partenopeo. Un’idea che “è la somma di tutte le mie esperienze”, dice la manager.

Scandroglio spiega ancora: “Dopo l’azienda per l’internazionalizzazione e poi, piu’ di recente, grazie all’associazione, ho capito che per avvicinare l’Africa all’Europa bisogna farla conoscere in una dimensione socio-economica. Il mercato va studiato e da qui ho avuto l’idea di creare un ponte tra i mercati: quello europeo e’ in regressione, quello mediterraneo primeggia in filiere produttive, mentre quelli africani hanno bisogno di sviluppare proprio l’imprenditoria per uscire dallo schema di Paesi in via di sviluppo”.

Per ben presentarsi, i singoli Paesi potranno disporre di stand “belli e attrezzati” per esporre i propri talenti “con equita’”, assicura Scandroglio. Ogni Paese inoltre sara’ incoraggiato ad invitare “i propri talenti nella moda, nell’imprenditoria, nello spettacolo o nello sport, che si tratti di connazionali o esponenti della diaspora nel mondo”. Perche’, sottolinea Scandroglio, c’e’ tanta Africa negli altri continenti.

L’evento, che si terra’ a Napoli, “piattaforma del Mediterraneo”, sara’ poi “diffusa”. Ogni settore ha infatti le sue esigenze: cosi’ turismo e agribusiness potrebbero trovare spazio a Piazza Garibaldi, nei pressi della stazione e del mercato, mentre quello della moda e dei tessuti nell’elegante Castel Dell’Ovo.

La Fiera d’Oltremare potrebbe invece ospitare convegni, workshop e degustazioni, offrendo spazio all’incontro tra gli imprenditori, in particolare delle tecnologie e telecomunicazioni. “L’Africa ha il più alto numero di giovani al mondo e quindi tantissimi smartphone” dice Scandroglio. “Tante aziende africane cercano partner nella comunicazione, nei mass media e nell’informatica”.

Un progetto ambizioso quindi, con “l’Africa che viene in Europa e sceglie l’Italia per mostrarsi bella e professionale, ponendo fine a una certa narrazione negativa”. Sottolinea la fondatrice di Ponti: “Puntiamo anche a incoraggiare le comunità che vivono qui a fare rete collaborando e a non alimentare con certi comportamenti gli stereotipi negativi sugli africani”.

Per ora, oltre al doppio patrocinio, Scandroglio ha ottenuto il sostegno di quattro realtà italiane – Associazione Mondo Internazionale, la Comunità diaspora Africana in Italia (Codai), Associazione Colori d’Africa e Opinio Juris – e ora si punta all’Unione Africana e alle ambasciate dei singoli Paesi. Il segreto è nel coordinamento: “Se evitiamo la dispersione delle risorse e garantiamo l’equa partecipazione di tutti, riusciremo davvero a promuovere il continente”.

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