Favori a legali ‘amici’, 10 avvocati ai domiciliari a Napoli

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Con la complicità di una cancelliera dell'ufficio iscrizione riuscivano a ottenere l'assegnazione dei fascicoli di cui erano patrocinatori al Giudice di Pace loro più gradito Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

NAPOLI –Corruzione, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, falsità in atti pubblici, uso di valori di bollo contraffatti e truffa ai danni dello Stato. Sono i reati contestati a vario titolo a 15 persone indagate nell’ambito di un’inchiesta della procura di Nola (Napoli). Applicata la misura cautelare in carcere per un soggetto, dipendente del Comune di Marigliano, e degli arresti domiciliari per 10 avvocati. Altri legali sono invece stati raggiunti dalla sospensione dell’esercizio della professione per un anno.

L’ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Nola, è stata eseguita stamattina dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e del comando anti falsificazione monetaria di Roma. Le indagini hanno consentito di svelare una prassi “costante e consolidata” di gestione illecita degli affari penali nell’ufficio del Giudice di Pace di Marigliano. In particolare, una cancelliera dell’ufficio iscrizione avrebbe favorito una cerchia ristretta di avvocati amici che, con la sua complicità, riuscivano a ottenere l’assegnazione dei fascicoli di cui erano patrocinatori al Giudice di Pace loro più gradito. Favori che avevano un prezzo: in occasione di una cena organizzata in casa della cancelliera, ad esempio, a quest’ultima è stato donato dagli avvocati un oggetto in oro costoso.

Sono emersi, poi, molti episodi accertati di sottrazione, soppressione e/o distruzione di fascicoli processuali da parte degli avvocati all’interno della cancelleria, nonchè di alterazione del criterio di assegnazione dei fascicoli ai vari Giudice di Pace di Marigliano. Venivano infatti posticipate le iscrizioni a ruolo rispetto alla data di presentazione degli avvocati grazie alla distruzione di fascicoli e, perfino, mediante la creazione di fascicoli completamente falsi in cui comparivano come parti processuali gli identificativi di persone morte o mai esistite. Le attività di indagine hanno, inoltre, accertato il sistematico utilizzo da diversi anni da parte di alcuni indagati, nell’esercizio della loro professione di avvocati, di marche da bollo contraffatte per l’iscrizione a ruolo di cause negli uffici del Giudice di Pace del circondario di Nola, traendo così in inganno i funzionari delle cancellerie addetti all’iscrizione i quali formavano atti pubblici falsi, appropriandosi del valore nominale delle marche da bollo utilizzate. Accertato un danno alle casse dello Stato di circa 40mila euro.

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