Fipsas, Matteoli “Ultimo quadriennio con sfide ma tanti successi”
Tempo di Lettura: 7 minutiROMA (ITALPRESS) – ‘Un quadriennio che si apre in continuità con il mandato precedente non può fare a meno di ripartire dal consuntivo, anche perchè ciò che si è fatto delinea una traiettoria, un percorso che non è casuale rispetto agli impegni successivi. Nel corso degli ultimi quattro anni, abbiamo affrontato sfide senza precedenti e […]
ROMA (ITALPRESS) – ‘Un quadriennio che si apre in continuità con il mandato precedente non può fare a meno di ripartire dal consuntivo, anche perchè ciò che si è fatto delinea una traiettoria, un percorso che non è casuale rispetto agli impegni successivi. Nel corso degli ultimi quattro anni, abbiamo affrontato sfide senza precedenti e abbiamo dimostrato la nostra resilienza e determinazione nel gestire emergenze molto impegnative. Uscire dal tunnel in cui ci aveva confinato il Covid non è stato facile ed ha richiesto un grande impegno da parte di tutto il mondo federale, che non finirò mai di ringraziare per aver contribuito a far ripartire il nostro meraviglioso movimentò. Così il presidente della Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) Ugo Claudio Matteoli in un’intervista all’Italpress, commentando la sua rielezione alla fine del mese di novembre. Si tratta del settimo mandato, con sfide importanti che attendono il mondo FIPSAS nel prossimo quadriennio. ‘Di tutti i quadrienni della mia presidenza, quello appena passato è sicuramente stato il più complicato date le numerose avversità e le novità legislative, spesso a noi sfavorevoli, che hanno messo a durissima prova la nostra pazienza e hanno costretto l’intero Consiglio federale a una perenne rincorsa per cercare di risolvere i problemi che sono continuati a spuntare come i funghi. Sul versante agonistico, invece, le soddisfazioni non sono mancate. Il quadriennio è stato, a dir poco, spettacolare con un notevole incremento di successi e di medaglie. Ben 818 i podi conquistati nelle differenti specialità facenti parte della pesca di superficie, del nuoto pinnato e delle attività subacquee, cioè delle tre discipline agonistiche della FIPSAS, una cifra stratosferica che ci pone, indubbiamente, sul tetto del mondo e al vertice di tutte le Federazioni del Coni. E nei prossimi quattro anni, è possibile che tale numero venga anche incrementato, considerato che ci aspettano delle sfide prestigiose come i Words Games, nel 2025 in Cina, i Giochi del Mediterraneo, nel 2026 a Taranto, e i Giochi Mondiali della Pesca, nel 2027 in Sudafrica. Il primo dei suddetti tre eventi vedrà impegnati gli atleti del nuoto pinnato, dell’apnea e dell’apnea paralimpica, con queste due ultime specialità chiamate a fare il loro esordio in questo importantissimo evento. Il secondo appuntamento, ovvero quello dei Giochi del Mediterraneo, farà registrare l’ingresso del nuoto pinnato nel programma di questa ambitissima manifestazione, che – è bene sottolinearlo – è riconosciuta dal CIO, analogamente ai Mediterranean Beach Games, ai quali gli atleti del nuoto pinnato partecipano sin dalla prima edizione. La terza sfida in ordine temporale è rappresentata, invece, dai Giochi Mondiali della Pesca, che vedranno impegnati gli atleti praticanti la pesca di superficie in tutte le sue varianti, sia in acque interne sia in mare. Quest’ultimo evento, che la FIPSAS ha organizzato nel 2011, coinvolgendo gran parte delle Regioni italiane, lo si può tranquillamente considerare una sorta di Olimpiadi della pesca. Il mondo sportivo e quello federale stanno cambiando ad una velocità impressionante. Tutti i giorni escono leggi che ci obbligano a modificare la nostra quotidianità. E’ una battaglia continua per cui è perfettamente inutile continuare a dire, come purtroppo mi sento ripetere spesso: ‘Ma noi abbiamo sempre fatto così’. Questo oggi non funziona più! Non riuscire a cambiare significherà sparire o quantomeno assumere un ruolo insignificante nello scenario sportivo del prossimo futuro. Sta a noi capire quali saranno le mosse che dovranno essere fatte al più presto per procedere al passo con i tempi, in modo da rendere la nostra Federazione pronta alle innumerevoli sfide che ci attendono in un futuro molto prossimo. Sono certo, però, che, rimboccandoci le maniche, riusciremo tutti insieme a far crescere il nostro movimento e a far diventare la FIPSAS ancora più bella di quella che conosciamò.
Il nuoto pinnato anche quest’anno ha dato grandi soddisfazioni, con l’Italia fra le potenze mondiali anche a livello paralimpico. Cosa c’è dietro questi risultati?
‘Il nuoto pinnato è una disciplina sportiva che vanta una grandissima tradizione in Italia. Sin dalla sua nascita ha potuto contare sia su grandissimi campioni che su tecnici di assoluto valore. I risultati conseguiti anche quest’anno a livello internazionale altro non sono se non il frutto di un lavoro, serio ed efficace, che da anni, quotidianamente, le società che praticano questa disciplina svolgono con passione e determinazione. Dopodichè, ovviamente, anche la FIPSAS ha fatto la sua parte, cercando, nei limiti del possibile, di porre le squadre nazionali nelle migliori condizioni possibili per centrare dei traguardi sempre più ambiziosi e prestigiosi. E il medagliere di quest’anno, analogamente a quello dei precedenti tre anni, per non fuoriuscire dal quadriennio appena conclusosi, è lì a testimoniare che qualcosa di buono, per utilizzare un eufemismo, è stato fatto. Del resto i seguenti numeri parlano da soli:
2021 – 12 medaglie (2 d’oro, 3 d’argento e 7 di bronzo);
2022 – 41 medaglie (15 d’oro, 14 d’argento e 12 di bronzo);
2023 – 50 medaglie (13 d’oro, 19 d’argento e 18 di bronzo);
2024 – 39 medaglie (14 d’oro, 7 d’argento e 18 di bronzo).
Estremamente vincenti si sono rivelati anche gli intrepreti del nuoto pinnato paralimpico, i quali, in occasione dei due Campionati Mondiali svoltisi a Lignano Sabbiadoro, rispettivamente, nel 2023 e nel 2024, hanno collezionato complessivamente ben 266 medaglie: 151 d’oro, 103 d’argento e 12 di bronzo. Un bottino di tutto rispetto, che certifica l’ottimo lavoro svolto anche in ambito paralimpico, dove in pochissimo tempo sono stati compiuti dei passi da gigante, con l’Italia che è diventata di fatto un punto di riferimento per l’intero movimento paralimpico internazionale sia del nuoto pinnato sia dell’apneà.
Anche dai Mondiali di apnea sono arrivate diverse medaglie. Che cosa contraddistingue la preparazione degli azzurri?
‘L’apnea italiana può vantare degli interpreti a dir poco fenomenali. Una su tutti Alessia Zecchini, che è, indubbiamente, una delle atlete più forti che questa disciplina abbia mai avuto e di cui – ne sono più che convinto – sentiremo parlare ancora per molto tempo, visto che è relativamente giovane. Tuttavia, l’apnea italiana non si esaurisce con la Zecchini. Oltre a lei, infatti, il nostro movimento è stato in grado di generare, nel corso degli anni, tantissimi altri campioni, i quali hanno portato sempre alto il nome dell’Italia. Basti prendere in esame, a questo proposito, il medagliere degli ultimi quattro anni, il quale si compone di 56 medaglie, così suddivise:
2021 – 8 medaglie (2 d’oro, 5 d’argento e 1 di bronzo);
2022 – 14 medaglie (4 d’oro, 5 d’argento e 5 di bronzo);
2023 – 14 medaglie (3 d’oro, 6 d’argento e 5 di bronzo);
2024 – 20 medaglie (6 d’oro, 4 d’argento e 10 di bronzo).
Tutti questi successi, conseguiti sia nell’apnea indoor che nell’apnea outdoor, sono la dimostrazione evidente di come la scuola apneistica italiana sia costantemente all’avanguardia, potendo contare su uno staff tecnico di primissimo livello e su metodiche di allenamento e preparazione innovative e performanti, elaborate grazie anche all’apporto di formatori della Scuola dello Sport e di professionisti del mondo scientifico con il quale la FIPSAS ha instaurato, nel corso degli anni, diverse collaborazioni. Analogamente a quanto ho fatto per il nuoto pinnato, mi piace sottolineare, anche per l’apnea, gli eccezionali risultati conseguiti dalla rispettiva componente paralimpica. Sono, infatti, 128 (58 d’oro, 45 d’argento e 25 di bronzo) le medaglie vinte complessivamente dagli azzurri in occasione delle edizioni 2023 e 2024 del Mondiale Paralimpico di Apnea di Lignano Sabbiadoro. Un autentico trionfo, dunque, coronato dal fatto che anche l’apnea paralimpica, al pari dell’apnea e del nuoto pinnato, sarà presente alla prossima edizione dei World Games, in programma a Chengdu, in Cina, dal 7 al 17 agosto 2025′.
La FIPSAS è, da sempre, in prima linea nella lotta alla pesca di frodo. Qual è la situazione?
‘Il gravissimo problema del bracconaggio esploso in Italia e anche nel resto dell’Europa occidentale ormai da oltre un decennio, purtroppo non ha ancora trovato una soluzione. Ancora oggi, infatti, malgrado gli sforzi delle Forze dell’Ordine, in primis dei Carabinieri forestali, decine di bracconieri passano le loro notti a catturare illegalmente quintali e quintali di pesci che finiscono sulla tavola di ignari cittadini dei paesi dell’est, ma, purtroppo, anche su quella di alcuni italiani inconsapevoli del fatto di acquistare prodotti immessi illegalmente sul mercato e, quel che è peggio, assolutamente privi di ogni garanzia igienica e quindi nocivi alla salute. Per questo, da ormai più di 5 anni, come Federazione, stiamo lottando per cercare di far approvare una legge che consenta alle Forze dell’Ordine di poter intervenire più incisivamente nel contrasto al bracconaggio. E qui arriva il brutto! Il ddl 1935, a prima firma dei Sen. Bossi/Campari, dal titolo ‘Modifiche all’articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque internè, ha iniziato il suo iter alla fine del 2019. Dopo essere stato presentato al Senato e votato in fase redigente all’unanimità di commissione, il Decreto è passato alla Camera in seconda lettura dove, purtroppo, per motivi vari è rimasta in un cassetto fino a che ha interrotto il suo iter a causa della fine della legislatura avvenuta anticipatamente per effetto delle elezioni politiche (25 settembre 2022). Questo ha comportato che per legge si dovesse ricominciare da zero per cui, con l’insediamento del nuovo parlamento, il DDL è stato nuovamente depositato con lo stesso titolo al Senato a prima firma del Sen. Bergesio (DDL n. 316/2022) dove è stato nuovamente discusso ed approvato. Da qui, di nuovo, il successivo passaggio alla Camera dove ha finito l’iter di Commissione per cui a giorni è attesa la sua calendarizzazione d’aula. Ma non è detto che questo porrà fine a questa telenovela dato che sarà sufficiente che il decreto venga minimamente modificato (magari con un piccolo emendamento) per far sì che si debba, ancora una volta, tornare al Senato e il giro di giostra ricominci. Insomma più di 6 anni (se basteranno) per far approvare una legge che vede tutti i partiti d’accordo sul merito, figurarsi se fossero stati in disaccordo ! Ma la legge per il contrasto al bracconaggio non è la sola che nel prossimo quadriennio dovremo portare avanti nell’interesse del mondo della pesca sportiva e delle attività subacquee. Molto importante e da seguire con attenzione è ad esempio l’iter del ‘Decreto palangarì che, grazie ad una interlocuzione diretta con il Sottosegretario La Pietra del MIPAAF, siamo per ora riusciti a far modificare in modo che il numero di ami dei palangari venisse incrementato da 50 a 100 e a evitare che il numero di autorizzazioni che verranno rilasciate agli utilizzatori dei palangari, che in prima battuta sarebbe dovuto essere fortemente diminuito, venisse contingentato e quindi ridotto a poche migliaia. Questo è quanto ottenuto fino ad oggi, ma sarà necessario vigilare affinchè in futuro non vengano apportate modifiche che peggiorino l’attuale situazione. Molto complicato e difficile da risolvere sarà il problema degli alloctoni (in particolare della Trota Fario che, anche se presente in quasi tutto il territorio nazionale da molto più di un secolo, non riesce ad ottenere un diritto di ‘cittadinanzà. In questo caso, la discussione sta procedendo in modo molto ‘vivacè con politici, ministeri, dirigenti, ISPRA per cercare di arrivare ad un compromesso che riesca a venire incontro alle esigenze di tutti. Una cosa è certa. Se vorremo far valere i nostri diritti, temo che, in alcuni casi, saremo costretti a far sentire la nostra voce in modo più diretto e più mediatico con articoli sui giornali, con manifestazioni pubbliche e con raccolte di firme non solo di pescatori, ma anche di commercianti, esercenti, comunità montane e di tutti coloro che vengono economicamente danneggiati da un’applicazione estremista di una legge che non trova riscontro in altri Paesi e in altri settorì.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).