Frutti Siciliani dimenticati, i sapori antichi che pochi ricordano
Quali sono i frutti siciliani dimenticati?
- Un tempo, erano molto utilizzati e diffusi, oggi a stento se ne ricorda il nome.
- Per molti sono addirittura una novità, ma fanno invece parte della tradizione.
- Scopriamo insieme quali sono e cosa li rende speciali.
Quando si parla di frutta siciliana, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il territorio della nostra bellissima regione è ricco di prodotti eccellenti, ma alcuni di questi sono caduti nel dimenticatoio. In passato erano utilizzati in cucina e, in generale, assai diffusi, oggi a stento ce li ricordiamo. Non tutti ne conoscono il nome, altri non li hanno mai visti se non in foto. Sono i frutti siciliani dimenticati, esempi dell’antica tradizione contadina. Ma quali sono? Non indugiamo oltre con le introduzioni.
Frutta antica siciliana
Iniziamo da li caccami, frutti dolci che un tempo si vendevano anche per strada. Sono i frutti del bagolaro, un grosso albero con il legno chiaro, duro, tenace ed elastico, di lunga durata. Questo albero attecchisce facilmente ed è anche longevo. Può diventare plurisecolare. I frutti, che in Sicilia vengono chiamati caccami, hanno prima un colore giallo o grigio-verde chiaro, ma con la maturazione diventano scuri. Non hanno molta polpa, ma sono dolci.
Un altro frutto che pochi ricordano sono le sorbe, che secondo alcuni portano anche fortuna. I frutti venivano in passato usati a scopo alimentare, ma oggi non vengono quasi più consumati. Poiché le sorbe maturano nell’autunno avanzato, con concreto rischio di danneggiamento dei pomi per l’esposizione alle intemperie e la caduta, si preferisce, come per le nespole, coglierle in anticipo e farle maturare, o “ammezzire” in luogo chiuso. Pochissimi avranno sentito parlare della ‘nzinzula. L’albero, generalmente irregolare e contorto, viene ormai coltivato per lo più a scopo ornamentale; pur tuttavia dal frutto i contadini estraevano anticamente anche un liquore dal gusto dolce e raffinato. Pare abbia delle proprietà benefiche ed agisca efficacemente anche sull’umore.
L’ultimo dei frutti siciliani dimenticati, in realtà, è meno dimenticato degli altri. Stiamo parlando delle mele cotogne, che ancora in tanti utilizzano. Questo frutto dell’autunno appartiene al gruppo delle pomacee, lo stesso di mele e pere. L’albero del cotogno è originario dell’Asia, ma era noto già al tempo dei Romani, e viene coltivato in tutta Italia, anche se la Sicilia è una delle regioni in cui è maggiormente presente. Sulla nostra isola viene largamente utilizzata per preparare la cotognata.
Foto: Tina Ventinove
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