Gavazzi “Dal Sei Nazioni 40 milioni in 5 anni”

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ROMA (ITALPRESS) – Giorni intensi e importanti per il rugby italiano. Sabato l’assemblea elettiva, oggi il consiglio federale che approverà il bilancio consuntivo 2020, mentre a breve è atteso l’annuncio ufficiale dell’ingresso del fondo Cvc nel Sei Nazioni che garantirà alla Fir entrate di diversi milioni di euro come spiega, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il presidente Alfredo Gavazzi, candidato alla conferma e in lizza con altri quattro contendenti. “Cvc, come in passato con la F.1, crede nel rugby come forma di business – spiega il numero 1 federale -. Prima ha affiancato la lega inglese, poi il Pro 14, ora il Torneo, dove si occuperà degli aspetti commerciali, dagli accordi con gli sponsor a quelli con le tv, demandando alle federazioni le questioni sportive. A grandi linee si tratta di un investimento da 320 milioni di euro in 5 anni. Saranno spartiti a seconda del peso delle singole Union, Inghilterra in testa. A noi ne spetteranno circa 40. Per ora parliamo di un contratto preliminare, comunque di 500 pagine: la legge anglosassone impone si passi dall’antitrust inglese e irlandese. E’ un’operazione finanziaria enorme. Potremmo dover aspettare fino a un anno”.
“Il consiglio – prosegue Gavazzi – sta per approvare un consuntivo con un utile di 4,2 milioni con il quale abbiamo ricostruito interamente il capitale, oltre a una riserva di 3,5. Significa che abbiamo un patrimonio netto di circa 5 milioni, il che fa di noi la settima federazione più florida nell’ambito delle 42 sotto l’egida del Coni”. Oltre a uno stato di salute finanziario buono nonostante la pandemia, Gavazzi sottolinea un altro aspetto importante della sua gestione: “Nel 2004, vice di Giancarlo Dondi, ho sottoscritto l’accordo con il quale siamo diventati paritetici nel Sei Nazioni e da maggio lo siamo anche nel Pro 14”. L’Italrugby, però, ha un ruolino di marcia poco invidiabile con 30 ko consecutivi nel torneo. “Stiamo creando un gruppo che saprà essere protagonista. Credo nel progetto di Franco Smith: servirebbero 3-4 fuoriclasse, ma forse nei vari Polledri, Garbisi e Varney li abbiamo trovati. E anche una Nazionale Emergenti. Non dimentichiamo poi i progressi di under 20 e femminile. Uscira dal Sei Nazioni nel 2023? Mi pare impossibile, per una serie di questioni logistiche e perchè non ci sarà una settima europea più forte”.
Per Gavazzi il blocco dell’attivita di base “è un problema enorme; le risorse ora devono essere indirizzate verso le società. Dovremo poi favorire la ripartenza con regole meno vincolanti: non mi riferisco a quelle tecniche. Intanto abbiamo approvato un piano-tamponi da 1,5 milioni che in estate speriamo possa permettere di tornare a giocare dalla A alla C”. Se c’è da scegliere i giorni più belli dei suoi mandati, Gavazzi non ha dubbi: “Quello del successo sul Sudafrica a Firenze e quello in cui siamo arrivati ad avere tre rappresentanti nel consiglio di World Rugby come le grandi”.
(ITALPRESS).

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