Ghiringhelli “Settore aereo in ripresa, Italia strategica per Emirates”
Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – La pandemia “è stata una situazione che ha creato diversi problemi a tutte le compagnie aeree, perchè è stata la prima volta nella quale sono stati spenti completamente i motori – cosa che non è mai successa nel mondo del trasporto aereo – ma ora quasi tutti i vettori si sono rimessi […]
ROMA (ITALPRESS) – La pandemia “è stata una situazione che ha creato diversi problemi a tutte le compagnie aeree, perchè è stata la prima volta nella quale sono stati spenti completamente i motori – cosa che non è mai successa nel mondo del trasporto aereo – ma ora quasi tutti i vettori si sono rimessi in moto nel migliore dei modi e si sta lavorando per arrivare ai livelli pre-covid. Stiamo investendo in aeromobili, in nuove rotte e per dare una serie di servizi aggiuntivi a tutti i nostri clienti, ripensando la logica del trasporto aereo del futuro”. Lo ha detto Flavio Ghiringhelli, Country Manager di Emirates Airlines in Italia, intervistato da Claudio Brachino per “Italpress Economy”. “Nel 2023, dopo la pandemia, abbiamo avuto la necessità di introdurre nuovo personale: già ad agosto avevamo raggiunto oltre 20.000 persone nell’organico della società” e “quest’anno siamo partiti con una campagna di reclutamento di 5.000 persone che lavoreranno in cabina”, racconta. “E’ una campagna che abbiamo fatto partire per soddisfare due esigenze particolari: la prima è quella di rafforzare il numero delle persone che collaborano in questo reparto, che è importantissimo in termini di ospitalità che diamo ai nostri clienti. Poi abbiamo fatto un investimento multimilionario, abbiamo una lista di oltre 300 aeroplani che a breve arriveranno e verranno inseriti anche all’interno del mercato italiano”.
Dopo il covid, “molte persone che normalmente viaggiavano in classe economica ci hanno richiesto di avere un pò più di spazio”, suggerendoci “di introdurre una nuova classe”, la Premium Economy. “Stiamo rimettendo mano ai materiali, al design dei sedili e degli interni degli aeromobili: siamo la prima compagnia aerea al mondo che viaggia con quattro classi di servizio” e, “dove l’abbiamo già inserita, soprattutto sulle destinazioni lungo raggio, abbiamo un ritorno di soddisfazione altissimo da parte dei nostri clienti”.
Sulle rotte, “stiamo riprendendo completamente tutto il network che avevamo pre-covid, a parte alcune destinazioni in Cina che ancora non sono disponibili, e su alcune destinazioni – in particolare l’Australia – abbiamo incrementato il numero delle frequenze, perchè ci siamo resi conto che non solo gli australiani hanno voglia di girare, ma che tutto il mondo ha voglia di andare in Australia”.
Emirates “considera l’Italia un Paese strategico, è l’ottavo mercato più importante al mondo e il terzo in Europa, quindi sicuramente abbiamo un’attenzione particolare. Oggi operiamo con 41 frequenze settimanali da Milano, due voli al giorno su Roma, un volo giornaliero su Venezia e sei volte alla settimana su Bologna”.
Per quanto riguarda la sostenibilità, “anche il trasporto aereo come industria si sta concentrando tantissimo su le logiche di sostenibilità, però se guardiamo l’impatto del trasporto aereo sul totale della contribuzione alla produzione di Co2 nell’aria, la percentuale del trasporto aereo è molto bassa quella, soltanto del 2,9%, rispetto ad altre industrie. Nonostante questo, ci impegniamo a lavorare tantissimo su carburanti sostenibili, che permettono di operare in maniera sicura con un inquinamento estremamente limitato. Abbiamo la possibilità di lavorare sulle rotte degli aeromobili e di utilizzare i robot mobili di nuova generazione, che ci permettono effettivamente di consumare ancora meno”.
Per il mondo del trasporto aereo, “la tecnologia è un elemento estremamente importante perchè ci permette di fare un’evoluzione rispetto ad attività tradizionali”, ad esempio con “l’uso di sistemi per il riconoscimento facciale per velocizzare le attività in aeroporto” o con le tecnologie che oggi ci permettono di passare al gate anche senza stampare” la carta d’imbarco. “Stiamo sviluppando un’attività legata alla manutenzione dei nostri aeromobili, stiamo formando i nostri ingegneri non direttamente negli hangar”.
– foto Italpress –
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