Gianni Morandi torna con il nuovo album “Evviva!”
Tempo di Lettura: 3 minutiMILANO (ITALPRESS) – Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. A 78 anni Gianni Morandi si conferma un immarcescibile ragazzo. A poco meno di un mese dal Festival di Sanremo, che ha co-condotto diventandone protagonista con i suoi comportamenti (su tutti presentarsi sul palco con la scopa per ripulire dopo il colpo di testa di Blanco), […]
MILANO (ITALPRESS) – Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. A 78 anni Gianni Morandi si conferma un immarcescibile ragazzo. A poco meno di un mese dal Festival di Sanremo, che ha co-condotto diventandone protagonista con i suoi comportamenti (su tutti presentarsi sul palco con la scopa per ripulire dopo il colpo di testa di Blanco), pubblica domani il nuovo ‘Evviva!’ e dal 10 marzo parte da Rimini con il tour “Go Gianni Go” nei palasport che si concluderà il 30 marzo a Eboli. “Questo disco nasce il giorno dopo l’incidente alla mano. Ho ricevuto una telefonata e una canzone da Jova: ‘Magari ti fa allegria, se ti piace la canti’”, ricorda Morandi incontrando i giornalisti a Milano. Il pezzo era ‘L’allegria’, pubblicato a giugno 2021. Da lì è partita la collaborazione con il Sanremo 2022, chiuso al terzo posto con Apri tutte le porte, e continuato con ‘Evviva!’, la cui title track è firmata dallo stesso Jovanotti che fa un featuring.
“Nel disco ci sono 5 canzoni firmate da Lorenzo più altre 3: una è Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte con Sangiovanni prodotta da Shablo”, dice. Una canzone, quest’ultima, con cui Morandi ha avuto negli anni un rapporto di amore-odio. “Per un periodo l’avevo eliminata dai miei concerti, ma la gente rimaneva male e ho dovuto rimetterla. Ricantarla adesso mi fa tenerezza, allora non mi rendevo conto che mi avrebbe accompagnato per 60 anni, la cantano anche i bambini di oggi. Credo che sarà la colonna sonora che mi accompagnerà in paradiso!», dice sorridendo. Nel frattempo comincia un tour nei Palasport.
«A 78 anni non pensavo di farli e, soprattutto, non pensavo che la gente avesse voglia di comprare un biglietto per venirmi a vedere», ammette ritraendosi quando gli si chiede se abbia mai pensato a un evento speciale a San Siro. «Non sono una rockstar, anche se non ci vanno solo loro. Mi sembra tanto già fare questo», obietta. Sfumata anche, almeno per adesso, la possibilità di vederlo in tour con Al Bano e Massimo Ranieri, come sarebbe piaciuto ad Al Bano dopo la loro esibizione sanremese. «Al Bano mi ha chiamato: ‘Caro Gianni, lo scugnizzo è impegnato in teatro fino a ottobre e io avevo già preso contatti con Canada, Usa, Turchia, Romania…’. Ci sarà tempo per farlo, ho risposto e se mi invita sarò suo ospite all’Arena di Verona (il 18 maggio per il Concerto degli 80 anni, nda)!”, racconta il cantante di Monghidoro che a tornare alla conduzione di Sanremo, non pensa proprio. “E’ andata talmente bene che ripetersi è difficile, poi credo che Amadeus non ci pensi. Ha sempre idee nuove, quindi. Andrei in gara magari, ma alla fine diranno che due maroni nel vedermi lì”, continua dichiarandosi “fan del Festival: è un palco diventato di nuovo palcoscenico importante per la musica che amplifica il valore degli artisti che passano da lì e che dobbiamo aiutare a far crescere sempre”.
Ma qual è il ruolo dell’artista, oggi? “Cantare delle belle canzoni, fare sorridere le persone che ascoltano. Non so se debba mandare dei messaggi. Credo che i messaggi si diano attraverso i comportamenti, con i rapporti con gli altri, con la generosità. Come si fa nell’educazione di un figlio”, riflette. Poi ricorda: “Quando cantai ‘C’era un ragazzo… ‘ contro la guerra in Vietnam ci fu un’interrogazione parlamentare e la canzone fu cancellata dalla radio. Una volta per quel pezzo fui premiato in Russia perché cantavo a favore della pace. Questa canzone ora è contro di loro, perché sono gli aggressori”. C’era un ragazzo è uno dei pezzi immancabile nei suoi concerti dalla scaletta quasi obbligata. “Tra il 1962 e il 2023 ci sono 540 canzoni, non posso farle tutte, ma ce ne sono alcune che non possono mai mancare come Fatti mandare… o In ginocchio da te”, dice sorridendo. Anche ‘Uno su mille’, brano autobiografico fatto anche a Sanremo con grande emozione, è tra questi. “Penso che tutti nella vita abbiano dei problemi. Io ho io passato momenti straordinari e altri non proprio bellissimi: dal 1972 fino agli Anni 80 il mio telefono non sembrava nemmeno più sull’elenco. Non mi cercava più nessuno e anche se ero preparato al fatto, perché mio papà me lo diceva sempre, mi sono ricordato quei momenti quando devi alzare la testa. Io ci credo, ma conta molto il proprio carattere e volontà, anche se ci vuole fortuna ovviamente”.
-foto ufficio stampa Gianni Morandi –
(ITALPRESS).