Giornata mondiale degli squali, niente da festeggiare: sterminati da pesca illegale e inquinamento
Oggi 14 luglio è la Giornata mondiale degli squali. Purtroppo tali creature sono gravemente minaciate dall’uomo, anche nel Mediterraneo. Qui numerose specie di squali e razze – alcune in pericolo critico di estinzione – sono regolarmente catturate in modo illegale da reti e palangari. Senza contare i rischi legati al marine littering e all’inquinamento prodotto dalla plastica.
Il Mediterraneo è uno dei peggiori mari al mondo nella tutela degli squali. A confermarlo è il WWF tramite le numerose segnalazioni ricevute dal un’iniziativa regionale di Citizen Science. Ed è così che in barba alla legge, tali animali diventano loro malgrado protagonisti di una mattanza, con ricadute pesanti sull’ecosistema marino. Squali e razze infatti sono indicatori fondamentali della salute degli oceani e i loro effetti ‘benefici’ sugli equilibri marini vanno dalla superficie ai fondali.
Il Progetto M.E.C.O (Mediterranean Elasmobranch Citizen Observation), un’iniziativa del Mediterraneo composta da “Citizen Scientists” locali, ha condiviso con il WWF foto e video raccolte negli ultimi anni in vari paesi tra cui Italia, Spagna, Francia, Grecia, Croazia, Cipro, Turchia, Tunisia, Libia, Algeria e Marocco.
Immagini che non avremmo mai voluto vedere e che mostrano solo negli ultimi 3 anni pescatori intenti a catturare e sbarcare illegalmente specie protette di squalo e razza, inclusi squali angelo e grandi squali bianchi, tutte a rischio di estinzione. Oltre a questi anche i palombi, specie diminuite del 90% nel Mediterraneo ma per le quali non esiste un adeguato sistema di segnalazione ufficiale.
In alcuni casi, com’è accaduto di recente a Catania, gli squali appartenenti a specie minacciate finiscono sui banchi dei mercati locali, ‘spacciate’ per pesce spada o altre specie più pregiate.
© Joost van Uffelen _ WWF
Il Mediterraneo non è un mare per squali
Purtroppo il Mar Mediterraneo è un pessimo posto in cui vivere se si nasce squalo, come conferma il WWF. Praticamente tutti i paesi che vi si affacciano, Italia inclusa, prendono parte all’uccisione di queste preziose creature marine. Si registrano infatti sbarchi illegali di diavolo di mare (la mobula) in Algeria, Libia, Turchia e Spagna; il grande squalo bianco, lo squalo mako e lo squalo martello finiscono nei mercati di Marocco, Tunisia, Italia e Francia nonostante siano in grave pericolo di estinzione. Catture di specie meno conosciute – ma comunque in grave pericolo di estinzione – come l’altavela sono riportate in Grecia, Spagna, Libia e Turchia.
©WWF
“Sapevamo che squali e razze erano pescati e sbarcati illegalmente nel Mediterraneo, ma queste segnalazioni forniscono ulteriore conferma di quanto il fenomeno sia diffuso in tutto il bacino e di come l’impatto riguardi un ampio numero di specie a rischio. È scioccante che le leggi che proteggono squali e razze del Mediterraneo vengano continuamente infrante con poche, se non nulle, conseguenze, e che gli strumenti gia’ esistenti per migliorare la gestione della pesca non siano ancora usati efficacemente. L’estinzione anche di uno di questi predatori dal nostro mare sarebbe una tragica perdita per l’intero ecosistema marino”, ha detto Giulia Prato, biologa marina e Officer Mare del WWF Italia.
Il Mediterraneo, inoltre, è un vero paradiso di biodiversità per squali e razze ospitandone oltre 80 specie diverse, ma oltre la metà sono minacciate e alcune rischiano di estinguersi.
WWF
Denuncia il WWF che, onostante la normativa vieti lo sbarco di specie protette di squalo e razza, il prelievo è controllato in modo molto approssimativo con divieti spesso ignorati.
“Ad oggi, nessuno stato mediterraneo – Italia inclusa – ha delineato in modo completo un piano nazionale per la conservazione, gestione e uso sostenibile a lungo termine di squali e razze. Non possiamo più aspettare”, conclude Giulia Prato.
Shark Awareness Day: oggi la maratona sui social
Per ribadire l’importanza degli squali, nel Mediterraneo e nel mondo, oggi in occasione della Shark Awareness Day sui suoi canali social Facebook Instagram, Twitter e Youtube il WWF porterà avanti una speciale maratona in cui oltre a sfatare i miti sulla pericolosità di queste specie, suggerirà comportamenti a favore della loro tutela. Si potranno mettere alla prova le proprie conoscenze su queste specie grazie a un quiz, ma anche scoprire le novità tecnologiche per salvare queste specie e contribuire alla loro tutela.
Chi è il vero squalo? Il Mediterraneo continua ad essere una trappola mortale per squali e razze, catturati…
Pubblicato da WWF Italia su Lunedì 13 luglio 2020
Come aiutarli: il progetto Safesharks
In Italia il WWF sta collaborando con varie cooperative di pescatori, ONG e ricercatori nell’Adriatico meridionale per colmare la mancanza di informazioni sugli squali e le loro minacce. Grazie a speciali tag satellitari si sta monitorando la capacità di sopravvivenza degli animali catturati accidentalmente e rilasciati con metodiche appropriate. Entro il 2020, il WWF monitorerà con i tag satellitari altri 10 squali.
La speranza è che questi splendidi animali, molto spesso temuti, vengano invece difesi dal vero predatore: l’u0mo.
Fonti di riferimento: WWF
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