Giornata mondiale del gatto: gli animali domestici sono ancora un lusso. Il Governo riduca subito l’IVA per cure ed alimenti
Gli amici a quattro zampe fanno parte della nostra famiglia ma mantenerli è un lusso: alla vigilia della Giornata mondiale del gatto che si festeggia oggi 8 agosto, associazioni e imprese del settore chiedono al Governo di porre fine all’assurda IVA del 22% su cure ed alimenti per gli animali di casa, fino al triplo di altri Paesi europei.
Tra miti e leggende sul gatto c’è qualcosa di tristemente vero: averne uno (così come un cane) è una spesa che rischia di diventare insostenibile per molte famiglie. Non a caso la Giornata mondiale del gatto si festeggia l’8 agosto, periodo vacanziero quando, purtroppo, aumentano moltissimo gli abbandoni degli animali, provocando sofferenze indicibili a loro nonché problemi di gestione e ordine pubblico.
La Giornata sarebbe stata creata nel 2002 dallo Ifaw (International Fund for Animal Welfare), un’associazione animalista e conservazionista. L’uso del condizionale è d’obbligo perché in realtà il sito attualmente non ne parla e le prime tracce della ricorrenza sono del 2007.
Certo è che i gatti fanno parte di noi, della nostra storia e spesso della nostra famiglia e che oggi hanno invaso le bacheche di molti social network, in corrispondenza di questa giornata che sta diventando sempre più famosa.
Tanti auguri a tutti i mici pic.twitter.com/7wzynVKF55
— Baffi Randagi (@RandagiBaffi) August 8, 2020
Fanno parte di noi (uno studio recente suggerisce anche che adottare un gatto riduce il rischio di depressione) ma non hanno i nostri stessi diritti, anzi, sono considerati beni di lusso.
Gli alimenti per cani e gatti e le prestazioni veterinarie, considerati beni essenziali e servizi di pubblica utilità durante il lockdown, sono gravati dall’aliquota IVA al 22% (propria dei beni di lusso) – tuona in una lettera indirizzata a Governo e Parlamento l’Assalco (Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli animali da compagnia) – Il gravoso carico fiscale ricade sulle numerose famiglie italiane che vivono con un animale da compagnia”.
Secondo le stime, il 40% delle famiglie italiane vive con un cane e/o un gatto e deve sopportare un’IVA pari a più di 3 volte quella delle famiglie tedesche. In Germania, infatti, proprio in considerazione della quotidianità d’utilizzo e del ruolo degli animali d’affezione in società, l’aliquota sugli alimenti per cani e gatti è al 7%.
Inaccettabile. Le sigle firmatarie chiedono che le prestazioni veterinarie e gli alimenti per cani e gatti vengano permanentemente collocati in fascia IVA agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari.
A giugno anche la LAV, all’interno del suo animal social bonus, aveva chiesto tra le altre cose di abbassare l’IVA.
Ci uniamo anche a noi a questa richiesta di civiltà.
Fonti di riferimento: Assalco / Twitter
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